Anche un bambino sarebbe rimasto ucciso nello scontro a fuoco, avvenuto nei pressi di Sabrata, nel quale sono morti i due operai della Bonatti Fausto Piano e Salvatore Failla. Il bambino, figlio di un notabile locale, era ostaggio della banda di sequestratori. Questo nuovo elemento è emerso da una ricostruzione dell’intelligence italiana di cui si è discusso durante l’audizione al Copasir del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.
Nel Paese nord africano la situazione continua a essere drammatica. Un convoglio militare della filiale libica dell’Isis ha attaccato un sito petrolifero nella zona di al Sarir. Lo riferiscono fonti locali citate dalla tv satellitare al Arabiya, secondo la quale nello stabilimento “viene prodotto la metà degli attuali 360mila barili giornalieri di produzione” del Paese nordafricano.
I violenti scontri a fuoco scoppiati attorno allo stabilimento hanno causato incendi in alcuni depositi e le forze di sicurezza hanno sventato il tentativo di un kamikaze di far esplodere una autobomba che stava guidando. L’emittente araba citando le stesse fonti afferma che “il convoglio militare che ha lanciato l’offensiva sul sito proveniva da Ajdabiya”, città a circa 50 chilometri a sud-est di Brega.
In un video pubblicato oggi il Daesh è tornato a minacciare i cristiani. “Non avrete tregua – è la promessa contenuta nel filmato intitolato “Messaggio a Benghazi – Vi attaccheremo nelle vostre case, con gli esplosivi e le autobombe”. La clip ricorda l’esecuzione di 23 copti egiziani avvenuta nel febbraio 2015, prima esecuzione ufficiale targata Isis in Libia.