Nella Libia colpita oggi da un nuovo caso di immigrati alla deriva nel Mediterraneo, si aggiunge il dolore e l’angoscia per l’avanzata dello Stato Islamico che ha rapito 83 eritrei cristiani nell’ovest del Paese. I fedeli sono stati separati dal resto dei rifugiati eritrei con cui viaggiavano a bordo di un camion che li stava portando verso Tripoli.
E’ quanto afferma Meron Estefanos di International Commission on Eritrean Refugees, Ong con sede a Stoccolma, che ha parlato con alcuni rifugiati riusciti a scappare all’attacco avvenuto mercoledì scorso. Secondo quanto ha riferito Estefanos al Telegraph i militanti dell’Isis hanno attaccato il mezzo sul quale viaggiavano i rifugiati dividendo i cristiani, tra i quali anche 12 donne, dai musulmani.
Un assalto mirato quello degli uomini del Califfato, e a chi si è dichiarato musulmano i jihadisti hanno costretto a mettersi in ginocchio per rispondere ad alcune domande sul Corano e dimostrare di saper pregare. Nel gruppo almeno nove persone sono riuscite a scappare, ha detto ancora Estefanos spiegando che ora “si trovano nel mezzo del nulla e dobbiamo riuscire a portarli al sicuro, ma è difficile perché in quella zona non ci sono Ong e non c’è nessuno che può aiutarli”.