“Un attentato kamikaze” compiuto in Libia contro un posto di blocco ad est di Misurata ha causato almeno “un morto e quattro feriti”. Lo riferisce un tweet dell’emittente Libyàs Channel. Fonti citate dal sito della tv Skynews Arabia hanno riferito che l’attentato è stato compiuto dall’Isis ed è stato preceduto da scontri a fuoco fra le guardie del posto di blocco denominata “porta Al-Saddada” “ed elementi del Daesh”. Con l’instaurazione a Tripoli del governo di Accordo nazionale di Fayez al Serraj avvenuta due settimane fa, i posti blocco ad est di Misurata, perno militare della rivoluzione libica e del nascente governo di unità nazionale, sono stati attaccati più volte dal Califfato.
Secondo Mattia Toaldo, analista a Londra del think tank European Council on Foreign Relation, ci sarebbero tre piani proposti da forze locali per dare l’assalto a Sirte, capitale del gruppo terrorista in Libia. Uno è affidato a Salem Joha, un ex comandante dell’esercito che ha agganci nelle milizie a Misurata. Un secondo è stato avanzato dalle milizie islamiste che fanno capo al tripolino Abdel Hakim Belhaj. Entrambi, sarebbero stati di recente a Roma per incontri con il governo a due settimane di distanza l’uno dall’altro. Il terzo piano è quello di Khalifa Haftar, il generale che comanda nell’est del paese. Haftar però è passato da Roma poiché punta in una separazione dell’est della Libia.