Un vertice atteso quello di La Celle-Saint Cloud, organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron per discutere con le due principali autorità libiche, il presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli, Fayez al-Sarraj, e il capo dell’Esercito nazionale, Khalifa Haftar, del conflitto in corso fra le loro due fazioni nel Paese africano, una delle cause principali della crisi migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale. Un incontro che, pur vedendo parzialmente “esclusa” l’Italia, ha comunque posto le basi per un futuro di collaborazione fra l’Europa e la Libia, simboleggiato da una stretta di mano fra i due leader che, in qualche modo, ha rappresentato una raggiunta intesa, mirata alla pacificazione delle fazioni in lotta nel Paese africano e, di conseguenza, alla costruzione di un futuro migliore anche e soprattutto per la popolazione.
Macron: “Oggi la pace può vincere”
Soddisfatto il presidente francese Macron: “Oggi vi siete impegnati a rinunciare alla lotta armata, tranne quella che riguarda i gruppi terroristici, lavorerete per elezioni presidenziali e parlamentari. Tramite questo cammino la pace e la riconciliazione nazionale potranno essere ricostruite”. La dichiarazione sottoscritta dai due leader, secondo l’inquilino dell’Elise, “traccia il cammino, la via verso la riconciliazione nazionale… Sarraj e Haftar possono diventare simboli dell’unità nazionale attraverso il loro coraggio storico di assumersi il rischio di lavorare insieme per la riconciliazione nazionale e una pace durevole”. L’accordo per il “cessate il fuoco” sarà un impegno che, come spiegato dallo stesso Macron, permetterà al presidente libico e al generale, di arrivare alle elezioni della prossima primavera in un clima di pacificazione e collaborazione: “Oggi la pace può vincere”. Con gli accordi di La Celle-Saint Cloud, i due leader libici si impegnano a rispettare i 10 punti del documento sottoscritto, nei quali è specificato che, per nessun motivo che non sia di antiterrorismo, faranno ricorso alle armi in quello che il presidente ha definito “un impegno storico”. Un impegno che si porrà, a breve termine, “l’obiettivo di eliminare traffici d’armi che alimentano il terrorismo” e “il traffico di esseri umani che alimentano le vie migratorie”.
Incontro Gentiloni-Sarraj
Capitolo Italia. Aveva fatto discutere l’assenza di una delegazione del nostro Paese all’incontro fra Sarraj e Haftar, considerando il costante impegno profuso nell’accoglienza dei migranti in fuga dalle coste dello Stato nordafricano e con le iniziative di pacificazione intraprese in favore della Libia. Il presidente Macron, tuttavia, non ha mancato di ricordare il ruolo fondamentale svolto dall’Italia, spiegando che la sinergia fra i due Paesi resterà invariata: “L’Italia è pienamente associata. Ieri, il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian era a Roma. Non esistono divergenze tra la posizione italiana e la posizione francese. È un lavoro in comune che facciamo anche con l’Unione europea”. In prosecuzione degli impegni assunti alle porte di Parigi, il presidente al-Sarraj incontrerà il premier italiano, Paolo Gentiloni, a Palazzo Chigi nella giornata del 26 luglio.