Gli Stati Uniti hanno liberato, dopo quasi 30 anni di carcere, Jonathan Pollard, agente segreto israeliano condannato all’ergastolo per aver trasmesso informazioni riservati al governo del suo Paese. “Il popolo in Israele accoglie con soddisfazione il rilascio di Jonathan Pollard. Dopo trenta lunghi e duri anni, Jonathan potrà finalmente riunirsi con la sua famiglia”, è stato il commento del premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Pollard, 61 anni, non potrà comunque lasciare il territorio statunitense per cinque anni.
Nato in Texas da una famiglia ebrea, analista civile della Us Navy, Pollard fu scoperto e denunciato da un collega della marina e chiese asilo con la moglie all’ambasciata israeliana a Washington che, tuttavia, rifiutò, consegnandolo all’Fbi. Nel 1985 fu quindi arrestato e incriminato; più tardi lo Stato ebraico gli conferì la cittadinanza ad honorem. Quasi tutti i governi israeliani hanno da allora perorato la sua liberazione ma Washington ha spesso utilizzato la carta del suo rilascio come moneta di scambio per spingere lo Stato ebraico a trattate con i palestinesi.