Settantotto studenti rapiti nella regione angolfona del Camerun sono stati rilasciati dai sequestratori. Lo ha annunciato il ministro dell'Informazione del Paese africano, Issa Bakary Tchiroma, nelle scorse ore. L'esponente del governo non ha però chiarito le dinamiche della liberazione, in particolare se sia stato necessario pagare un riscatto. Rilasciato anche un autista della scuola, mentre un insegnante e il preside restano nelle mani dei rapitori.
Liberi
Della vicenda si era occupata anche la locale Chiesa presbiteriana, che oggi esulta per il rilascio. “Lodate Dio – ha commentato il pastore Samuel Fonki – settantotti bambini e un autista sono stati liberati. Ma continuiamo a pregare per un docente e il preside, che sono ancora prigionieri”. Sia Fonki che l'esercito camerunense hanno accusato del sequestro le milizie separatiste della regione anglofona, le quali, da parte loro, hanno però smentito un loro coinvolgimento.
Secessionisti
La scorsa settimana, nel discorso inaugurale del suo nuovo mandato, il presidente Paul Biya (da 36 anni al potere), non ha fatto concessioni ai ribelli, intimando loro di deporre le armi o di prepararsi a subire le conseguenze. I secessionisti hanno imposto il coprifuoco e la chiusura delle scuole nella loro regione per protestare contro il governo francofono guidato da Biya, accusato di aver emarginato la minoranza di lingua inglese.