Sono stati rinvenuti i corpi dei soldati libanesi rapiti dall’Isis tre anni fa: le salme erano sepolte vicino al confine con la Siria. Lo hanno riferito fonti della sicurezza libanese.
Proprio oggi l’esercito libanese aveva dichiarato il cessate-il-fuoco unilaterale conto l’Isis al confine con la Siria nel nordest del Paese, come riportato dall’emittente al Jazeera. Era entrato in vigore alle 7:00 ora locale (le 6:00 in Italia) e serviva per stabilire il destino di nove soldati libanesi che si riteneva fossero ancora prigionieri dell’Isis.
Subito dopo l’iniziativa del Libano, anche il gruppo Hezbollah e l’esercito siriano hanno annunciato il cessate-il-fuoco contro l’Isis.
Lo scambio
Il capo della Sicurezza libanese ha dichiarato che il ritrovamento dei corpi fa parte dell’accordo raggiunto con i jihadisti: in cambio delle indicazioni su dove fossero stati sepolti i corpi, i miliziani potranno andarsene impunemente dal Libano e trasferirsi nell’est della Siria, a pochi chilometri di distanza. Per identificare i resti, scrive Ansa, saranno effettuate le analisi del Dna.
La vicenda
I nove soldati libanesi facevano parte di un gruppo di 35 catturati nel 2014 dai miliziani del fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Sedici di loro sono stati liberati nel dicembre del 2015 in cambio di ostaggi. In quella occasione, la notizia fece scalpore perchè, tra le persone che vennero rilasciate dal governo di Beirut c’erano anche l’ex moglie Saja al Dulaimi e la figlia di 6 anni del califfo dell’Isis, Abu Bakr al Baghdadi.