L'Europarlamento ha approvato una risoluzione con cui condanna gli attacchi contro i civili in Yemen, chiede agli Stati membri di non vendere armi alle parti in conflitto e pone un embargo sugli armamenti nei confronti dell'Arabia Saudita.Ā
Il documento
Il testo, approvato per alzata di mano, sottolinea che il Paese araboĀ ĆØ stato devastato dalla guerra civile, la qualeha causato il collasso dell'economia e la piĆ¹ grande crisi umanitaria della sua storia, con 22 milioni di persone bisognose di aiuti, 8 milioni a rischio carestia e decine di migliaia di morti tra cui 2.500 bambini.
Secondo Strasburgo sia il governo riconosciuto dalla comunitĆ internazionale e sostenuto dalla coalizione guidata dai sauditi, sia i ribelli Houthi appoggiati dall'Iran sono responsabili del bombardamento contro la popolazione. I deputati hanno condannato la violenza e gli attacchi contro i civili e chiesto la cessazione immediata di tutte le ostilitĆ , un'inchiesta indipendente sulle presunte violazioni dei diritti umani.Ā
Il caso Uiguri
Nella stessa sessione il Parlamento europeo ha condannatoĀ la detenzione di massa di membri della comunitĆ musulmana degli Uiguri e di altri membri di minoranze nello Xinjiang da parte delle autorit cinesi, chiedendo la fine “immediata” di queste pratiche e la liberazione incondizionata delle persone detenute in modo arbitrario. Secondo diversi rapporti, Pechino avrebbe costruito una vasta rete di campi di detenzione e rieducazione nello Xinjiang, dove sarebberorecluse oltre un milione di persone, e messo in pratica un vasto sistema di sorveglianza con strumenti elettronici, in particolare contro le minoranze musulmane della provincia occidentale della Cina. L'Europarlamento ha chiesto al governo cinese di chiudere tutti i campi e centri di detenzione e ha espresso la sua profonda preoccupazione per i rapporti sulle persecuzioni interne e le intimidazioni nei confronti della diaspora Uigura all'estero. I deputati hanno poi invitato tutti gli Stati membri dell'Ue a sospendere il rimpatrio in Cina di migranti Uiguri, Kazaki o di altre minoranze musulmane a causa del rischio di detenzione arbitraria, tortura e maltrattamenti.