La debolezza dell’euro e la discesa del prezzo del petrolio sosterranno l’economia dell’Eurozona, con un Pil previsto in crescita dell’1,5% nel 2015 e nel 2016. Lo sostiene Moody’s che rivede al rialzo le previsioni di sviluppo nel breve termine. Secondo gli esperti dell’agenzia di rating c’è “incertezza sui negoziati della Grecia con i creditori internazionali e sulla sua futura permanenza nella zona euro. Un’uscita della Grecia, che non è lo scenario base tracciato da Moody’s, sarebbe molto negativo per l’economia ellenica”.
Una Grexit che avrebbe, però, un impatto contenuto sugli altri Paesi della zona euro. “Dalla crisi del debito del 2012, la Banca centrale europea ha rafforzato la sua capacità di rispondere a uno shock finanziario, mentre i paesi dell’area dell’euro hanno ridotto i loro legami commerciali e finanziari con la Grecia, riducendo così il potenziale impatto di una uscita della Grecia su altri Stati membri dell’euro”, ricorda l’agenzia di rating americana in una nota.
Non solo Europa. Moody’s si attende un Pil per i Paesi del G20 in progresso del 2,8% in 2015, pressoché invariato rispetto all’anno passato, prima di accelerare di circa il 3% nel 2016. “Negli Stati Uniti, il rafforzamento del dollaro condizionerà la crescita. Anche se i forti profitti delle imprese e l’aumento dei redditi reali indicano una robusta crescita dell’attività economica statunitense”, affermano gli esperti dell’agenzia che si attendano un Pil Usa in progresso del 2,8% sia nel 2015 sia nel 2016. Per la Cina Moody’s conferma le sue previsioni, con un’economia attesa in accelerazione del 6,8% quest’anno e del 6,5% l’anno successivo, dalla crescita del 7,4% registrata nel 2014.