Soffiano venti di guerra nell’est Ucraina. Continuano infatti gli spostamenti di mezzi militari pesanti vicino a Donetsk, roccaforte dei separatisti filorussi nell’est del Paese sottoposta ieri a pesanti bombardamenti. Oggi giornalisti dell’agenzia di stampa francese Afp ed altri testimoni hanno visto alcuni camion e un paio di blindati vicino a Shakhtarsk, sulla strada che porta a Donetsk, e una colonna di una quindicina di camion senza immatricolazione con cannoni da 122 mm a Makiivka, diretti nella stessa direzione. Il trattato di Minsk – che ha portato il 20 settembre scorso al cessate il fuoco e alla creazione di una zona demilitarizzata di 30 km nella parte orientale del Paese – sembra non essere altro che un accordo senza valore nonostante, alle trattative di pace, avesse partecipato il cosiddetto “gruppo di contatto” formato da Osce – l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa – Mosca, Kiev e i separatisti filorussi.
Solo ieri gli osservatori Osce avevano riferito di aver visto due colonne di camion con missili e cannoni, senza segni distintivi: la prima, a Sverdlov, 15 chilometri a est di Donetsk, composta da 17 camion Zil (di cui cinque con missili Grad); l’altra vicino a Zugres, 40 chilometri a est di Donetsk, di 17 camion Kamaz, di cui dodici con cannoni da 122 mm. I miliziani hanno confermato all’agenzia filorussa Rrnews l’arrivo a Donetsk di rinforzi di mezzi pesanti dalla città di Snezhni, e da altre località, nel quadro della ridistribuzione delle loro forze. Il timore della Comunità internazionale è che la Russia stia inviando rinforzi alle milizie ribelli.
La responsabile della politica estera Ue Federica Mogherini ha chiesto ieri alle parti di attenersi ai propri impegni, seguendo il protocollo di Minsk, e ha rilanciato la necessità di trovare una soluzione sostenibile basata sul rispetto dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina.
Anche gli Usa lanciano un grido di allarme. La portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Bernadette Meehan, ha affermato che “Gli Stati Uniti sono molto preoccupati per l’intensificarsi dei combattimenti nell’Ucraina orientale” e per “le numerose informazioni sul fatto che i separatisti sostenuti ed equipaggiati dalla Russia stanno muovendo convogli di armi pesanti e carri armati vero le prime linee del conflitto”. “Ogni tentativo delle forze separatiste di conquistare altri territori nell’Ucraina orientale – ha specificato Meehan in un comunicato – sarà una flagrante violazione degli accordi di Minsk”.