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L’era Trump inizia con il “congelamento” dell’Obamacare

Lo aveva annunciato in campagna elettorale ed è stato uno dei primi atti ufficiali che ha compiuto come neo presidente degli Stati Uniti. Non si può certo affermare che Donald Trump sia una persona che difetti quanto a tempestività. Il tycoon, infatti, ha firmato il suo primo ordine esecutivo diretto alle agenzie governative per smantellare l’Obamacare, la riforma sanitaria approvata dal suo predecessore. Il capo dello staff della Casa Bianca, Reince Priebus, ha diffuso un memo a tutte le agenzie federali esortandole a non mandare più nuovi regolamenti al Federal Register fino a quando questi non saranno vagliati dalla nuova amministrazione.

Il decreto di Trump – primo tassello per cambiare l’Obamacare, legge da lui più volte definita un “disastro” – lascia ampia discrezionalità per cambiare, ritardare o sospendere aspetti della legge considerati onerosi per assicuratori, industrie farmaceutiche, medici, pazienti o Stati. Anche se solo il Congresso potrà revocare la riforma varata da Barack Obama, l’ordine di Trump incoraggia tutte le agenzie federali a fare il possibile per “alleviarne il peso”. Le conseguenze di questa nuova situazione sono incerte: secondo alcuni renderà più difficile ai cittadini – e in particolare alle persone meno abbienti – la stipula di una polizza assicurativa; per altri, invece, generà un circolo virtuoso abbassando i prezzi delle polizze stesse.

E mentre i più attenti fanno notare che dal sito della Casa Bianca (whitehouse.gov) sono stati cancellati i riferimenti ai cambiamenti climatici e alle politiche LGBT, continuano le manifestazioni contro Trump, non solo negli Stati Uniti. Come la “Women’s March”, ispirata allo storico corteo del 1963, quando Martin Luther King pronunciò il discorso famoso “I have a dream”. Migliaia di donne in cinquanta città americane e in tutto il mondo hanno marciato per l’uguaglianza di genere, contro misoginia, razzismo e omofobia. Nei giorni scorsi centinaia di persone sono state arrestate a Washington in seguito alle diverse manifestazioni e azioni di disturbo per protestare contro l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.

Proteste in gran parte pacifiche che però, in alcuni casi, si sono trasformate in scontri con la polizia. Alcuni dimostranti – che tanto ricordano i black block – col volto coperto da cappucci neri, hanno distrutto vetrine, fermate dell’autobus e spaccato vetri di automobili. Altre proteste e rally sono avvenuti a New York, Dallas, Chicago e Portland. A Seattle sostenitori di Trump e dimostranti si sono scontrati di fronte all’auditorium della University of Washington dove ha tenuto una conferenza Milo Yiannopoulos, il direttore di Breitbart, un sito di estrema destra.

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