E' di almeno 1 morto il bilancio degli scontri che si stano verificando a “sud di Tripoli” fra le milizie dell'Esercito nazionale libico (Lna) del maresciallo Khalifa Haftar e le truppe che sostengono il premier Fayez Al Sarraj.
Stato d'emergenza
La scorsa notte il Consiglio presidenziale guidato da Serraj ha proclamato lo stato d'emergenza e la mobilitazione delle sue Forze armate “per respingere l'invasione della Libia occidentale da parte dei gruppi armati della Libia orientale guidati da Khalifa Haftar”. In queste ore è arrivato a Tripoli il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. “Abbiamo dato istruzione ai comandi delle forze militari e di sicurezza di prepararsi a rispondere a qualsiasi minaccia volta a destabilizzare la sicurezza in qualsiasi parte del nostro Paese, da parte di organizzazioni terroristiche o criminali, gruppi fuorilegge, mercenari o persone che minacciano la sicurezza di qualsiasi città libica” si legge nella dichiarazione con cui Serraj ha proclamato lo stato d'emergenza. “Purtroppo – è scritto nella nota – abbiamo assistito ad alcune affermazioni e dichiarazioni provocatorie di alcune parti (il riferimento e proprio ad Haftar ndr), che hanno parlato dell'obiettivo di liberare l'ovest e la capitale di Tripoli, e condanniamo fortemente questa escalation”. Secondo Serraj, si tratta di “un linguaggio che non aiuta a raggiungere il consenso e frustra le speranze dei libici nella stabilità”.
La conferenza
I combattimenti avvengono a a soli dieci giorni dalla “Conferenza nazionale” sulla Libia che si svolgerà dal 14 al 16 aprile a Ghadames, nel sud-ovest del Paese, sotto l'egida dell'Onu. Al summit prenderanno parte solo le parti libiche, con l'obiettivo di raggiungere un accordo che sabilisca la road map verso elezioni generali e risolva la crisi.