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Le sfide di Putin

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Difesa, povertà, gap tecnologico. Nel suo discorso alla nazione Vladimir Putin ha indicato le priorità della Russia per i prossimi anni. Un intervento che nel contempo rappresenta un bilancio di quanto fatto sinora e uno spot elettorale in grande stile in vista delle elezioni presidenziali del 18 marzo che vedono strafavorito l'attuale inquilino del Cremlino

Armi

Un ampio passaggio del comizio è stato riservato alle capacità belliche di Mosca. Putin ha presentato armi nucleari come il missile balistico Sarmat a “gittata praticamente immilitata”, che rende “inutile” lo scudo antimissile Usa. “Nessuno al mondo ha una cosa simile, per ora. E' qualcosa di fantastico“, ha sottolineato. 
La Russia ha registrato un rapido sviluppo di nuovi modelli di armi strategiche, ha annunciato. “In tutti questi anni, dopo il ritiro unilaterale degli Usa dal Trattato anti missili balistici (Abm) abbiamo lavorato molto sulle prospettive della tecnologia e degli armamenti e questo ci ha permesso di fare un rapido passo avanti nella creazione di nuovi modelli di armi strategiche”, ha detto. Il capo dello Stato ha ricordato che il sistema globale di difesa anti-missilistica è “la base della deterrenza nucleare” per la Russa come per gli altri stati del club nucleare. “A questo proposito – ha sottolineato – la Russia ha sviluppato e sta migliorando costantemente sistema di difesa missilistica altamente efficaci“. Nel suo arsenale Mosca ha anche armi ipersoniche che “offrono un significativo vantaggio nel campo della lotta armata. La loro potenza può essere enorme e presto potranno diventare invulnerabili ai sistema di difesa aerea e anti-missile, in quanto i velivoli intercettori non possono raggiungerle”. Le parole del presidente sono state accolte da forti applausi soprattutto quando Putin ha voluto ribadire, rivolto alla Nato e all'Occidente, che “il tentativo di contenere la Russia non è riuscito”. “Questo non è un bluff”, ha aggiunto, garantendo allo stesso tempo però che Mosca “non ha intenzione di minacciare nessuno“. 

Economia

Putin si è poi concentrato sull'economia, nella quale “deve diminuire la quota statale. Dobbiamo migliorare radicalmente il business climate e garantire il più alto livello di concorrenza e di libertà per le imprese”. La principale minaccia per il Paese “è l'arretratezza. E' come una grave malattia, bisogna cambiare questa situazione”. Mosca, ha sottolineato, è “pronta per una svolta tecnologica, perché l'arretratezza, la dipendenza tecnologica comporta la diminuzione della sicurezza e delle capacità economiche del Paese e il risultato è la perdita di sovranita'”. In questo senso, ha continuato, “i prossimi anni saranno decisivi per il futuro del paese e questo non è assolutamente legato al ciclo di politica interna e alle elezioni presidenziali”, perché “chiunque verrà eletto e ogni cittadino deve capire cosa accade nel mondo, quali sono le sfide che abbiamo davanti a noi“. 

Lotta alla povertà

La Russia deve aumentare del 50% il suo Pil pro capite “entro la metà del prossimo decennio” ha detto ancora Putin. “Si tratta di una grande sfida ma sono fiducioso che siamo pronti a raggiungere questo obiettivo”. Altro compito posto tra le priorità di Putin è quello di dimezzare il livello di povertà nelPaese entro i prossimi sei anni. Secondo i dati riferiti dallo stesso presidente, il numero dei russi che vivono sotto la soglia di indigenza è aumentato da 15 a 20 milioni a causa della recente crisi economica, anche se non è paragonabile – a suo dire – con i 40 milioni di poveri del 2000. “Dobbiamo assicurare una crescita di lungo termine dei redditi reali dei nostri cittadini e in sei anni almeno dimezzare il livello di povertà”, ha dichiarato. 

Edith Driscoll: