Esplodono le polemiche – e non solo – dopo l'attacco missilistico di Usa Gran Bretagna e Francoa avvenuto la scorsa notte in Siria.
Russia
Non resta in silenzio Vladimir Putin, alleato storico di Damasco. Dopo le dichiarazioni delle scorse ore dell'ambasciatore russo all'Onu Anatoly Antonov – che ha detto che la responsabilità dell'attacco è tutta di “Washington, Londra e Parigi” e che simili azioni “avranno conseguenze” – il presidente russo ha accusato apertamente Stati Uniti e alleati di aver violato il diritto internazionale e ha definito l’attacco “un atto di aggressione”. Il Cremlino ha detto di voler chiedere una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere i raid della coalizione occidentale.
Iran: “Criminali”
Durissima anche la reazione dell'Iran, principale alleato di Assad insieme alla Russia: ”Gli Stati Uniti e i suoi alleati non otterranno nessun vantaggio dai crimini in Siria. L’attacco alla Siria è un crimine. Il presidente americano, il primo ministro britannico e il presidente francese sono dei criminali”, ha commntato Ali Khamanei, la Guida suprema iraniana.
Israele: “Segnale importante”
Pieno appoggio al bombardamento Usa da parte di Israele. “Il raid americano è un segnale importante per 'l'asse del male': Iran, Siria ed Hezbollah. L'uso di armi chimiche è l'attraversamento della linea rossa che l'umanità non può più tollerare”, ha commentato il segretario per la Sicurezza del governo e ministro israeliano per l'Edilizia Yoav Galant nella sua pagina Twitter.
Turchia: “Appropriato”
Dello stesso avviso anche la Turchia, paese confinante con la Siria. “Gli attacchi avvenuti durante la notte sono appropriati. È fondamentale che questi crimini non rimangano impuniti”, ha commentato il ministro degli Esteri di Ankara. Il Paese ottomano punta a mantenere un ruolo intermedio: vicino alla Russia, impegnato nel nord della Siria, è però da tempo ostile al presidente Bashar al-Assad.