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Le proteste Iraq: perché Abdul-Mahdi lascia

Sono 50 i morti nelle ultime ore, oltre 400 in due mesi di proteste. Le più sanguinose repressioni a Nassiriya, 20 manifestanti uccisi con colpi alla testa e al petto. Altri morti anche a Baghdad e a Najaf. Il premier iracheno Adel Abdul-Mahdi ha annunciato le dimissioni dopo le notizie su centinaia di persone uccise nella repressione governativa delle proteste in corso da settimane a Baghdad e nel sud sciita. 

Le pressioni delle autorità religiose

La massima autorità religiosa sciita irachena, il Grand Ayatollah Ali Sistani, ha invitato il parlamento iracheno a togliere la fiducia al governo del premier Adel Abdel Mahdi, sostenuto da Iran e Stati Uniti, nell'ambito della crescente tensione politica e di sicurezza a Baghdad e nel sud sciita in rivolta. Nella predica settimanale, tenuta da un suo rappresentante durante la preghiera comunitaria islamica del venerdì nella città santa sciita di Karbala, a sud di Baghdad, Sistani ha chiesto al parlamento di intervenire per cambiare l'equilibrio politico nel paese e ascoltare le pressanti richieste della popolazione del sud del Paese. “Il Parlamento, da cui il governo trae sostegno, deve rivedere la sua scelta riguardo all'esecutivo considerando gli interessi dell'Iraq”, ha detto Sistani, affermando che questa scelta deve esser fatta per “proteggere il sangue dei cittadini iracheni”

 

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