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Le autorità curde congelano i risultati del referendum

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Le autorità del Kurdistan iracheno hanno congelato i risultati del referendum per l’indipendenza svoltosi esattamente un mese fa e hanno proposto al governo federale di Baghdad di intavolare un dialogo per risolvere la crisi. Lo riferiscono i siti della tv panaraba al Mayadin filo-iraniana e da quella filo-governativa curdo-irachena Rudaw. Le autorità di Erbil avevano già annunciato il rinvio di otto mesi delle elezioni in Kurdistan. La dilazione è stato approvata con i voti del Partito democratico del Kurdistan (Pdk) del presidente curdo Massud Barzani, dell’Unione patriottica del Kurdistan (Upk), “feudo” della famiglia Talabani, e da alcuni gruppi minori. Si è invece opposto Gorran (Cambiamento), che ha denunciato il rinvio giudicando che esso serva “interessi personali e di parte”.

Nel frattempo, sempre secondo al Mayadin, nelle ultime ore sono ripresi gli scontri armati tra Peshmerga e forze lealiste nel nord-ovest dell’Iraq, al confine con la Siria. L’emittente ricorda che combattimenti tra curdi e milizie Hashd Shaabi vicine all’Iran si erano già verificati ieri nei pressi del valico di confine di Yarubiye, in una zona strappata ai miliziani dell’Isis.

Le truppe di Baghdad, intanto, si preparano all'”offensiva finale” per conquistare le ultime roccaforti del sedicente “Stato islamico” nella turbolenta regione occidentale di Anbar, al confine con la Siria. Lo riferiscono al Iraqiya e al Mayadin, che citano il premier iracheno Haidar al Abadi e dirigenti militari delle milizie sciite irachene vicine all’Iran. Le fonti precisano che l’offensiva su Anbar mira a “liberare” le località di Rawa e Qaim, a ridosso del confine con la Siria. Al Mayadin riferisce inoltre che parallelamente all’offensiva irachena, le truppe di Damasco, anch’esse sostenute da milizie sciite filo-iraniane e dall’aviazione russa, spingono la loro offensiva lungo l’Eufrate fino al confine con l’Iraq verso la località frontaliera siriana di Abukamal, limitrofa con la cittadina irachena di Qaim.

Luana Pollini: