L’ipocrisia delle istituzioni inglesi che stanno gestendo il caso di Charlie Gard emerge in tutta la sua brutale chiarezza dopo la notizia divulgata dal quotidiano britannico “Mail on line”: l’avvocato Victoria Butler-Cole, nominata e pagata dallo Stato quale legale rappresentante del bambino, è infatti a capo di un’associazione, “Compassion In Dying”, che sostiene l’eutanasia. Si tratta infatti di un gruppo legato a “Dignity In Dying” che si propone di legalizzare la morte assistita. Condividono lo stesso amministratore delegato, e gli amministratori, come la signora Butler-Cole, possono farne parte solo se sostengono gli obiettivi dell’altra associazione. Insomma, è un po’ come raccomandare le pecore al lupo.
“Attoniti”
E infatti i genitori di Charlie, Conni Yates e Chris Gard, si sono detti “attoniti” nello scoprire quale tipo di “volontariato” svolge nel suo tempo libero la signora Butler-Cole. “Un vero e proprio conflitto d’interessi” l’hanno definito fonti vicine alla famiglia Gard. Non sorprende più di tanto, perciò, che la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo si sia comportata in modo pilatesco. C’è da chiedersi con quale convinzione l’avvocato Butler-Cole abbia tutelato gli interessi di Charlie e della sua famiglia. Del resto, tutto questo fa il paio con il rifiuto di affidare la nuova sentenza dell’Alta Corte non al giudice Francis, che ha emesso il primo giudizio, ma a un altro magistrato, come avevano invece chiesto i coniugi Gard.
La visita del luminare
Intanto oggi Michio Hirano, luminare della neurologia alla prestigiosa Columbia University di New York, si è recato al Great Ormond Street Hospital per visitare Charlie insieme ai colleghi britannici e stabilire se effettivamente c’è la possibilità di trasferirlo negli Stati Uniti per sottoporlo a una terapia sperimentale. Non è ancora esclusa neppure la possibilità che il trasferimento, se la richiesta sarà accolta, avvenga in direzione di Roma: all’ospedale pediatrico Bambino Gesù è tutto pronto per accogliere il neonato affetto dalla sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, la rara malattia degenerativa per la quale, al momento, non esiste una terapia certa. Lo studio degli esperti internazionali inviato a Londra, tuttavia, pur necessitando di ulteriori accertamenti di laboratorio per i quali, nel caso di Charlie, non c’è tempo, potrebbe aprire la strada a un reale miglioramento delle condizioni del piccolo. La decisione definitiva dell’Alta Corte è attesa per il 25 luglio. Lo specialista americano era accompagnato da un collega del Bambino Gesù, come ha confermato lo stesso ospedale romano. La visita è durata circa cinque ore. Accanto a Charlie c’erano come sempre i genitori, Chris e Connie, che hanno risposto alle domande di Hirano, uno dei massimi esperti mondiali della sindrome da deplezione del Dna mitrocondriale. Hirano, 56 anni, si è laureato a Harvard e lavora nella neurologia da 30 anni. In passato ha già curato altri bambini in condizioni simili a quelle di Charlie. E’ noto per la sua compassione e umanità e per saper instaurare un ottimo rapporto con i suoi pazienti. Nei giorni scorsi ha stimato che le probabilità di sopravvivenza di Charlie dopo le cure sperimentali sono “tra il 10 e il 56%”. Venerdì il medico americano e quello del Bambino Gesù riferiranno all’Alta Corte di Londra, con una deposizione o presentando una relazione. Al termine della visita i due hanno lasciato l’ospedale da un’uscita laterale.