Ci sono tanti Paesi che considerano le sanzioni un atto anomalo, tra cui L'Italia, e gliene siamo grati. Ma non sta a noi fare il primo passo sta a loro”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, durante la conferenza stampa successivaa all'incontro con Enzo Moavero Milanesi.
La posizione italiana
Il responsabile della Farnesina ha ricordato che l'Italia ha sempre visto “le sanzioni come un'iniziativa per garantire il rispetto delle norme di diritto internazionale ed è importante che questo sia”. Le misure ritorsive, ha spiegato, “sono decise a livello europeo, saranno discusse al prossimo consiglio europeo di dicembre e in quella sede si dovranno prendere le decisioni sul loro rinnovo”. Naturalmente, ha ammesso, “hanno un impatto. Essendo il nostro un Paese a vocazione esportatrice quando ci sono queste sanzioni c'è un impatto di cui bisogna tener conto anche nel rispetto dei principi di diritto internazionale”.
La Libia
La conferenza si è poi concentrata sulla Libia. “L'Italia ha molto apprezzato la presenza del premier russo a Palermo alla conferenza per la Libia e contiamo su una collaborazione con la Russia per risolvere questa questione che ci sta molto a cuore” ha sottlineato Moavero. “Il sostegno unilaterale non può portare a un risultato e non è d'aiuto alla crisi libica, bisogna parlare con tutti gli attori della crisi e credo che l'Italia con grande successo abbia organizzato la conferenza di Palermo” ha osservato Lavrov. Secondo il ministro russo i tentativi di stabilire “scadenze artificiali” nel processo politico per risolvere la crisi libica, in particolare per lo svolgimento delle elezioni, sono “controproducenti“. Italia e Russia, ha concluso, “sono convinte che non vi sia alternativa al dialogo inclusivo nazionale“.