In un’intervista ad Al Arabiya Stuart Jones, l’ambasciatore americano in Iraq, ha dichiarato che da quando sono iniziata i raid aerei della coalizione in Iraq e in Siria sono stati uccisi più di 6000 militanti dell’Isis. “Sono stati anche distrutti – aggiunge l’ambasciatore – oltre un migliaio di mezzi dei combattenti jihadisti solo in Iraq”. Anche il segretario di Stato statunitense, John Kerry, al termine del vertice internazionale di Londra contro lo Stato Islamico è intervenuto sull’argomento, dichiarando che l’Iraq e i partner della coalizione internazionale “hanno eliminato migliaia di combattenti dell’Isis e il 50% della sua leadership”.
Inoltre le truppe irachene – grazie a 2000 raid aerei – sono riuscite a strappare dalle mani dell’Isis circa 700 chilometri quadrati di territorio, inoltre il segretario di stato statunitense ha sottolineato la volontà di potenziare l’esercito di Baghdad creando 12 nuove brigate. Anche il Kurdistan iracheno ha reso pubblici alcuni dati nella lotta contro l’Isis. In un comunicato, oltre a confermare la riconquista dei territori a nord dell’Iraq, le forze armate curde sono riuscite ad isolare le vie di ingresso alla città di Mosul, grazie anche alla partecipazione di 5000 peshmerga.
“Si tratta di un’area di alta importanza strategica quella ora controllata dai peshmerga – ha affermato il responsabile della sicurezza del Kurdistan Masrour Barzani – Mosul è più isolata e spero che il governo iracheno possa svolgere il suo ruolo e partecipare alla liberazione di altre zone del Paese, in particolare Mosul”.