Alla vigilia dell’incontro di Singapore fra Trump e Kim Jong-un, molte sono le aspettative da parte della comunità internazionale per i risultati di questo vertice. Nella regione Asia-Pacifico, in particolare, tra i Paesi che con maggior attenzione seguono il dossier nord-coreano c’è il Giappone. In Terris ha raggiunto l’Ambasciatore del Giappone in Italia, Keiichi Katakami, per chiedergli un parere in merito.
Egregio Ambasciatore, gli occhi di tutto il mondo sono puntati sul vertice di Singapore che si terrà domani tra Donald Trump e Kim Jong-un. Può darci qualche elemento per capire il punto di vista del Giappone sul tema?
“Come convenuto nell’incontro al vertice tra Giappone e Usa il 7 giugno, è fondamentale una stretta collaborazione tra i due Paesi così come tra Giappone, Usa e Corea del Sud, affinché il vertice tra Usa e Corea del Nord in programma il 12 giugno divenga un incontro storico, che determini passi avanti nelle varie questioni in sospeso, quali i rapimenti di cittadini giapponesi, il nucleare e i test missilistici. Esigiamo in questo senso una piena adesione alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per proseguire con le misure in atto al fine di ottenere da parte della Corea del Nord un’azione concreta”.
Quale ruolo intende giocare Tokyo in questa complessa partita? Quali sono le condizioni per un possibile incontro anche fra le autorità di Giappone e Corea del Nord?
“Il Giappone intende cooperare per la buona riuscita dello storico incontro bilaterale tra Usa e Corea del Nord in stretta collaborazione con gli Usa, affinché si compiano passi in avanti sulle questioni dei rapimenti, del nucleare e dei missili. Continuerà inoltre la salda collaborazione con la comunità internazionale, ivi comprese Russia e Cina. Inoltre, per quanto concerne un incontro al vertice tra Giappone e Corea del Nord, la sua attuazione dovrebbe comportare la risoluzione della questione del nucleare e dei missili della Corea del Nord e di quella – di massima importanza – dei rapimenti”.
Dopo tante traversie (all’incirca tre mesi di trattative dopo le elezioni del 4 marzo), l’Italia ha finalmente un nuovo governo. Quali sono le Sue aspettative per la cooperazione bilaterale tra i nostri due Paesi?
“Giappone e Italia, entrambi membri del G7, condividono valori fondamentali quali la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto e il libero commercio. In quanto Paesi che condividono il medesimo modus pensandi nell’arena internazionale, teniamo in alta considerazione lo sviluppo dei rapporti di collaborazione con l’Italia. Giappone e Italia condividono, fra l’altro, la presenza di un’importante industria manifatturiera, e sono ris pettivamente la terza e la nona potenza economica mondiale. Tuttavia considerato, ad esempio, che l’interscambio commerciale con il Giappone rappresenta solo l’1% della bilancia commerciale italiana, si rinviene tuttora un ampio margine di collaborazione. Da sempre, l’interesse dei giapponesi per l’Italia è estremamente alto, ma negli ultimi anni anche l’interesse degli italiani per il nostro Paese tende ad aumentare (es. nel turismo, nel cibo, nella pop culture). Avvalendoci di questa congiuntura, intendiamo adoperarci per far conoscere ai diversi target di italiani i molteplici aspetti del Giappone, ed è nostra intenzione scoprire le aree non ancora sfruttate in tutti i campi”.