Nicolas Maduro è nell'occhio del ciclone. Non solo gli Stati Uniti e tutti i Paesi latinoamericani (fatta eccezione per la Bolivia), contro l'attuale leader del Venezuela si schiera ora anche la Commissione europea. La portavoce dell'esecutivo Ue, rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano se la Ue consideri Maduro un interlocutore, ha spiegato che la Commissione considera “non democratiche” “le elezioni che si sono svolte in Venezuela” che hanno portato alla elezione di Maduro alla presidenza del Paese.
La posizione dell'Ue e della Germania
“Per noi elezioni le presidenziali in Venezuela non sono state indipendenti e non hanno seguito gli standard internazionali di processo elettorale democratico – ha detto il portavoce – non sono state elezioni democratiche. Questa resta la posizione della Ue”, ha aggiunto. La portavoce ha ribadito che “sono in corso molti contatti tra l'alta rappresentante e i Paesi membri e gli altri partner. La nostra delegazione a Caracas è attiva”. E intanto anche la Germania è pronta a riconoscere il presidente del parlamento venezuelano Juan Guaido come capo di Stato “se ci saranno presto elezioni libere ed eque”. Lo ha detto a Berlino Steffen Seibert, portavoce del governo guidato da Angela Merkel.
Guaidò scrive su Twitter
Guaidò che nelle scorse ore è intervenuto via Twitter. “Fratelli e sorelle, abbiamo fatto passi importanti, quello che serve per arrivare ad un governo di transizione e a libere elezioni”, ha scritto. “Ricordate sempre, se resistiamo e insistiamo la lotta sarà valsa la pena”, ha aggiunto Guaidò, esortando a non demordere mentre la tensione resta molto alta nel Paese latinoamericano. Dall'inizio della settimana sono 26 i morti negli scontri.