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La tv di Stato: “Nuovo attacco”.
Poi la smentita

Ancora un'offensiva nei cieli della Siria, anzi no: la presunta aggressione a colpi di missili denunciata dalla tv di Stato pare sia stata smentita dalle stesse fonti militari. La Dpa ha riferito che, nonostante l'artiglieria di contraerea sia entrata effettivamente in funzione, si è trattato di un falso allarme: nessun razzo indirizzato nella regione di Homs (per la precisione verso un deposito in direzione alla periferia di al-Shayrat) di  anche se, nemmeno un'ora dopo, l'agenzia Sana lanciava la notizia di una non meglio precisata quantità di missili tutti abbattuti o quantomeno intercettati. Poco più di un'ora dopo, ecco le dichiarazioni dell'esercito siriano che vanno di fatto ad aggiungersi a quelle rilasciate dal Pentagono e da Tel Aviv, entrambi concordi nell'affermare che nessuna operazione militare era al momento in corso in quella zona della Siria.

“Nessuna operazione in corso”

Finora, nessuna informazione era arrivata circa la presunta provenienza delle testate, con alcuni mezzi di informazione intervenuti per spiegare come i due velivoli oggetto della controffensiva dell'artiglieria di terra stessero volando piuttosto bassi. L'emittente televisiva aveva immediatamente bollato l'accaduto come un nuovo attacco subito dalla Siria dopo quello del 14 aprile scorso anche se, fin da subito, dal Pentagono hanno fatto sapere che “nessuna operazione militare statunitense era in corso in quella zona”. Stando al giornale, che ulteriori tre testate siano state intercettate a nord-est di Damasco, bloccate prima di colpire l'aeroporto militare di Dumair. Sulla provenienza del presunto attacco non vi è dunque chiarezza anche se la tv siriana ha fatto sapere che entrambi gli aerei dal quale sarebbe partito l'attacco provenivano dal Libano anche perché, come riferito da alcuni testimoni all'agenzia Sana, pare siano state udite forti esplosioni sul lato siriano della valle della Bekaa, al confine con il Libano. Al momento, sono ancora in corso le verifiche del caso anche se la stessa agenzia ha riferito che tutti i missili sono stati intercettati.

Israele smentisce

In giornata, era già arrivata la notizia che confermava l'offensiva israeliana in terra siriana nella notte fra l'8 e il 9 aprile: l'attacco era stato indirizzato vero la base T4 e, sotto il fuoco, erano rimasti uccisi 7 militari dell'Iran. Nel corso di un colloquio con il 'New York Times', un esponente dell'esercito di Israele aveva confermato che le unità militari di Tel Aviv avevano neutralizzato un drone iraniano entrato in Siria e intento a sorvolare il territorio, episodio che aveva scatenato l'ira del presidente Netanyahu: “L'Iran ha effettuato questo tentativo di attacco. Ha violato la nostra sovranità facendo infiltrare un suo drone nello spazio aereo israeliano dalla Siria. La nostra politica è chiara: Israele si difenderà contro ogni aggressione ed ogni tentativo di violare la sua sovranità”. Quasi immediatamente, però, anche da Tel Aviv si erano detti estranei a quanto successo nei pressi di al-Shayrat e Damasco: “Non sono al corrente di un simile incidente”, ha spiegato un portavoce. 

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