Un’alleanza strategica tra Turchia e Italia, i due Paesi di frontiera sulle coste opposte del Mediterraneo. Il ministro turco per gli Affari Europei Omer Celik, tra gli uomini di fiduicia del Presidente Erdogan, lancia la proposta in forma pubblica in un’intervista al quotidiano “La Stampa”,durante la visita istituzionale in Italia, nel corso della quale ha incontrato il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. E il rappresentante turco dichiara che tale intesa sia oggi indispensabile per superare la “crisi” nell’area euro-mediterranea, “la più grande nella storia dell’Unione Europea”.
“La Turchia ha visto per prima le dimensioni di questa crisi, e ha subito richiamato l’attenzione dell’Onu su quanto stava accadendo, chiedendo la creazione di Safe e No-Fly-Zone, ma finché le persone non hanno cominciato ad attraversare il mare mettendo a rischio le loro stesse vite, questi richiami non sono stati accolti”. Al centro della crisi c’è il Mediterraneo , ha dichiarato il ministro turco, e “i due Paesi più esperti di Mediterraneo, Turchia e Italia, ne subiscono le conseguenze più immediate. Quindi, la collaborazione tra Italia e Turchia gioca un ruolo chiave”.
I contenuti su cui dovrebbe fondarsi l’intesa bilaterale, i “punti su cui lavorare insieme”, sarebbero principalmente tre: al primo posto, “la lotta contro l’Isis e le altre organizzazioni radicali dell’Africa del Nord”; al secondo, “la crisi migratoria”; al terzo, “la collaborazione all’interno dell’UE”. L’Italia è, tra l’altro, tra i Paesi favorevoli all’ingresso della Turchia tra gli Stati membri dell’UE.
“Si dice che ci saranno alcuni accordi tra Ue e Libia; ecco, senza l’esperienza della Turchia è difficile che abbiano successo, e la Turchia è sempre al fianco della Italia. Abbiamo relazioni dal 1300, siamo i Paesi che conoscono meglio il Mediterraneo, quindi è importante rafforzare la collaborazione”, ha affermato Celik.
Ci sono già “utili tavoli di confronto a livello di meccanismo intergovernativo – ha detto il ministro turco – , ma possiamo dar vita a nuove iniziative che abbiano a cuore la pace del Mediterraneo, perché la Libia non è un Paese isolato, ma parte di un’area che noi e gli italiani conosciamo molto bene”.