I ribelli siriani e i jihadisti dell’Isis hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco ad Hajar al-Aswad, un sobborgo meridionale di Damasco. Lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani e si tratta della prima tregua dall’inizio delle ostilità fra i due campi, nel gennaio scorso.
Oggi arriva anche la conferma dell’appoggio al raid americano. Bashar al Assad, è un “alleato naturale” di Washington ha detto il viceministro degli Esteri siriano, Faisal Mekdad, alla Nbc News, sottolineando che il suo Paese e gli Stati Uniti stanno combattendo “lo stesso nemico”.
“Il terrorismo non è certo iniziato ora in Siria, ma quattro anni fa (all’inizio della rivolta contro il regime di Assad): è dunque indispensabile che la vittima di questo flagello sia un elemento essenziale nella lotta contro il terrorismo”, ha dichiarato Buthaina Shaaban, consigliere del presidente. Quest’ultimo ha inoltre criticato l’esclusione di Russia e Cina dalla coalizione varata dagli Stati Uniti: “Tutte le parti che hanno firmato la risoluzione 2170 del Consiglio di Sicurezza (che mira a impedire il reclutamento e il finanziamento per il jihad) devono partecipare alla lotta contro il terrorismo”. E ha accusato di doppio gioco i Paesi del Golfo perché continuerebbero a “sostenere, armare e finanziare il terrorismo in Siria”.