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La seconda guerra fredda: leader, strategie, pericoli

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha detto che le nazioni europee dovranno essere incluse in qualsiasi negoziato futuro sulla limitazione dei missili nucleari a medio raggio fra Usa e Russia, dopo che lo storico accordo che chiuse la guerra fredda ĆØ stato disdetto. ā€œNon possiamo accontentarci di trattati bilateraliā€, ha detto Macron ricevendo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

I primi 100 giorni di mandato

Nel giorno piĆ¹ importante, in cui la Commissione di Ursula von der Leyen ha ottenuto una maggioranza piĆ¹ ampia di quella che in luglio la votĆ² alla sua guida, in un'intervista a Repubblica il numero due Frans Timmermans illustra la ā€œsvolta verdeā€, il Green New Deal, della Ue tracciando questa strada: ā€œVoglio presentarmi alla conferenza sul clima di Madrid (Cop) con la possibilitĆ  di illustrare al mondo quello che faremo in Europa sull'ambiente. Per questo punto a far approvare una Comunicazione nella riunione della Commissione dell'11 dicembre in cui spiegheremo cosa faremo nei primi 100 giorni del nostro mandato e negli anni successiviā€.

Prendere o lasciare

La sfida del laburista olandese ĆØ di tenere unito il Continente e di ā€œportarci dietro il resto del mondoā€, prosegue, anche se per farlo serviranno politiche e i soldi per finanziarle. Ma lui appare ottimista: ā€œ3000 miliardi? Non ĆØ una cifra esagerata, ma prima di poterla confermare devo finire gli studi di impattoā€, afferma Timmermans, che sostiene anche che ā€œla Cop piĆ¹ importante ĆØ quella di Glasgow del 2020ā€ e di volerci arrivare ā€œcon tutte le misure su ambiente e investimenti approvate e dire: questo ĆØ il nostro Patto sul climaā€. Prendere o lasciare. E ā€œse noi facciamo capire che stiamo diventando leader mondiali dell'economia verde, gli altri ci seguirannoā€ non ha dubbi. Poi Timmermans riflette: ā€œLa Cina quando sente l'Europa compatta ci prende molto sul serioā€. Ā 

Carbon tax

Per quanto riguarda gli Usa, che con Trump negano il cambiamento climatico, il vicepresidente della Commissione von der Leyen afferma che Ā«negli Usa ci saranno le elezioni, fino ad allora dobbiamo avere pazienzaā€. E nel frattempo si limita ā€œa parlareĀ  con i singoli Stati e con le cittĆ  americane. PerĆ² se ci muoviamo subito anche con la Carbon tax e costringiamo canadesi, cinesi e il resto dell'Asia a parlarci, saremo piĆ¹ forti quando Washington tornerĆ  in scenaā€. Magari con un altro presidente. E l'Italia riuscirĆ  a stare al passo di questo percorso? All'interrogativo, il numero 2 della Commissione Ue risponde che ā€œnon c'ĆØ tempo da perdere e la sfida ĆØ enorme anche per voi. Certo, ci sono Paesi con un'industria che inquina di piĆ¹, come la Polonia, e che avranno piĆ¹ difficoltĆ  a cambiare. PerĆ² anche l'Italia deve darsi da fare: dobbiamo pensare tutti insieme al futuro dell'industria dell'auto e alla manifattura tra 30 anniā€.

Adattarsi al futuro

Tanto piĆ¹ che ā€œLā€™Italia storicamente all'avanguardia deve sapersi adattare al futuro. Inoltre se pensiamo a Liguria e Venezia capiamo che l'Italia e gli altri Paesi mediterranei piĆ¹ di altri dovranno affrontare la sfida dell'adattamento al clima e corrono rischi idrogeologici seriĀ». E per questo scopo “serviranno investimenti enormi per cambiare e ci vorrĆ  una forte azione comune. L'Europa ci sarĆ ā€. L'hanno chiamata ā€œla seconda guerra freddaā€. Crollati i muri fisici (s'ĆØ appena celebrato il trentennale della caduta di quello di Berlino), lo scenario dello scontro, a intensitĆ  piĆ¹ o meno bassa, si ĆØ trasferito maggiormente nelle impalpabili regioni del cyberspazio. La fortezza Europa, che le interne tensioni di sovranismi e populismi rischiano di minare, ĆØ assediata e insidiata, evidenzia lā€™Agi, dalle potenze espansionistiche dei regimi autoritari o totalitari: Russia, Cina, Turchia, Iran e Corea del Nord.

Ondate migratorie

ƈ la mappa del presente che il direttore della Stampa, Maurizio Molinari, dispiega ai lettori nel suo ultimo saggio ā€œAssedio all'Occidente -Leader, strategie e pericoli della seconda guerra freddaā€(La nave di Teseo, pagine 238, 18 euro). Sono le diseguaglianze sociali, l'irrisolta integrazione delle ondate migratorie, la vulnerabilitĆ  digitale (specie l'Italia ne soffre, ā€œfanalino di codaā€ in Europa) alcune fra le motivazioni che rendono il Vecchio Continente (e il nostro Paese di piĆ¹) Ā vulnerabile alle pressioni che arrivano da Est dove crescono e fioriscono nostalgiche voglie di impero (russo, cinese, ottomano).

Opzione Ursula

Molinari, sottolinea lā€™Agi, crede nella ā€œopzione Ursulaā€: la nuova Commissione europea guidata dalla von der Leyen. E a seguirla, se ce la farĆ , l'esecutivo Conte: ā€œSe Ursula von der Leyen riuscirĆ  a spingere la Commissione a sfidare i suoi tabĆ¹ e Giuseppe Conte sarĆ  capace di passare dall'ideologia gialloverde al pragmatismo, Bruxelles e Roma potranno lavorare assieme per un'Europa piĆ¹ prospera e sicura. Ma entrambi – avverte l'autore – dovranno mostrare di possedere la dote che piĆ¹ di ogni altra distingue i leader: il coraggio di osareā€. Scorrevoli i capitoli del libro, dove si ripercorre con sintesi cronistica la carrellata degli Ā«assediantiĀ» e da cui s'evince la misura del ā€œcoraggioā€ chiesto alla vecchia Europa e alla ā€malataā€ Italia: perchĆ© ci si ritrovano l'ambizione di Putin, il disegno di Xi, Erdogan con obiettivo Eurasia, l'Iran teso all'egemonia sul Medio Oriente, Kim con la sua ā€œstrategia della pauraā€.

Cronaca e analisi

Queste sono, e l'aggiornamento delle loro mosse apparterrĆ  all'intensa cronaca dell'imminenza, le prove della ā€œopzione Ursulaā€. Ā Cronaca, analisi, prospettive di un futuro che ĆØ giĆ  domani e in cui l'Italia rischia di recitare il ruolo di ā€œGrande Malato d'Occidenteā€, scrive Molinari, ā€œcapace di assicurare fedeltĆ  ai patti internazionali ma al tempo stesso di flirtare con Putin, aprirsi alla tecnologia cinese, ospitare i voli dei pasdaran iraniani, considerare credibili i chavisti di Caracas e abbracciare gli esponenti piĆ¹ violenti dei gilet gialli francesiā€. Testo di riflessione, sottolinea lā€™Agi, ma a tratti quasi un instant book, il libro di Molinari arriva all'oggi della politica italiana: la formazione del governo Conte bis, osserva, ā€œfa sperare agli alleati in un recupero dell'Italia al fronte occidentale”.

Limitare i danni

La situazione, puntualizza lā€™Agi, resta fluida, in balia delle incertezze connaturate a una maggioranza che vede ancora nel ruolo di partner decisivo il Movimento 5 Stelle di Beppe Grilloā€. Ā Italia, insomma, in bilico o addirittura in trincea: ā€œpartner piĆ¹ debole, imprevedibile e rischioso di Ue e Nato, anche a dispetto dei continui tentativi del premier Conte di limitare i danni causati dalla coalizione come anche del suo costante impegno per tentare di stabilizzare la Libiaā€. Fa un dettagliato elenco, Molinari, di ā€œcortocircuiti e scivoloniā€ nella politica estera dell'esecutivo gialloverde che giĆ  fu.

Il nodo delle alleanze

Molinari, secondo lā€™Agi, auspica che il Conte bis sia in grado ā€œdi recuperare in fretta il terreno perdutoĀ» e riesamina le questioni piĆ¹ spinose sul tappeto. Poi, ma non ĆØ un dettaglio, ricorda la fondamentale valenza del ā€œcustode delle alleanzeā€, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale ā€œleader di governo e ambasciatori Ue e Nato, cosƬ come un numero crescente di diplomatici e imprenditori intimoriti dal rischio di serie crisi fra partner, guardano con sempre maggior attenzioneā€.

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