Martedì 4 agosto la Russia ha presentato una rivendicazione formale alle Nazioni Unite per poter sfruttare una vasta area di Mar Glaciale Artico, al Polo Nord. La Russia ha chiesto di poter sfruttare 1,2 milioni di chilometri quadrati di piattaforma artica che si estende dalle coste russe per oltre 650 chilometri. La Commissione per i limiti della piattaforma continentale – una commissione Onu che si occupa di questo tipo di dispute – dovrà ora decidere se accettare o meno la rivendicazione russa: si tratta di un tema molto dibattuto che già in passato è stato causa di tensioni tra diversi stati che rivendicano il controllo di diverse parti di Polo Nord.
Se le Nazioni Unite dovessero accettare la richiesta russa, il Cremlino potrebbe sfruttare economicamente la piattaforma artica rivendicata, pur non avendone la piena sovranità: potrebbe autorizzare la pesca e iniziare le trivellazioni per il gas o il petrolio, per esempio.
L’Artide in questo momento non appartiene a un unico Stato: Usa, Russia, Canada, Norvegia e Danimarca ne possiedono delle parti, ma la sovranità della maggior parte della superficie non è ancora stabilita. Negli ultimi anni, soprattutto da quando i ghiacci hanno cominciato a restringersi e sono emerse nuove opportunità di esplorazione dell’area, l’Artide è diventata una delle regioni della Terra più ambite: si stima che qui si trovano un quarto delle riserve naturali di gas e petrolio non ancora scoperte. La zona è anche di importanza strategica per l’apertura futura di rotte commerciali, che potrebbero diventare percorribili per il surriscaldamento globale.
La Russia aveva già fatto una richiesta simile alle Nazioni unite nel 2002, senza ottenere risultati, perché la Commissione rifiutò la rivendicazione, dicendo che mancavano prove che ne sostenessero la validità. Ma stando al ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, rispetto a quell’anno ora la Russia ha raccolto prove a sostegno della richiesta. Finora altri due stati hanno presentato richiesta formale alla Commissione Onu per ottenere il diritto di sfruttamento di un pezzo dell’Artide: il Canada e la Danimarca.