All’indomani dell’annuncio di vaste esercitazioni militari che coinvolgono la Flotta del Nord, la Russia rassicura il mondo: perseguirĆ i suoi interessi economici nell’Artico, ma non ha intenzione di militarizzare quella regione. La dichiarazione viene dal vice premier Dmitri Rogozin, che scrive su Facebook che la militarizzazione dell’Artico non rientra negli obiettivi del Paese, ma il Cremlino punta “al pieno raggiungimento degli interessi economici russi nella zona”, ovvero la conservazione della sua natura unica, la preservazione e lo sviluppo della cultura delle minoranze indigene del Nord. Per questi motivi “sono state incaricate le forze armate”.
L’iniziativa infatti ĆØ volta a verificare la preparazione dell’esercito a combattere in condizioni estreme come quelle artiche, al fine di perfezionare i meccanismi di controllo e comando dell’esercito. Le esercitazioni coinvolgono una regione ricca di risorse naturali che confina con un Paese membro della Nato, la Norvegia: alle manovre prenderanno parte 40000 uomini, 41 navi da guerra e 15 sottomarini, secondo i dati dell’agenzia di stampa di Stato Ria Novosti. Altri movimenti di truppe sono stati annunciati nelle regioni occidentali della Russia, quelle piĆ¹ vicine all’area cruciale della crisi ucraina. Secondo quanto riporta Ria Novosti, il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha sottolineato per l’ennesima volta la necessitĆ di “implementare la forza militare della Russia, di fronte alle rinnovate minacce alla sicurezza nazionale.”
Nonostante le parole del ministro degli Esteri Alerksey Meshov, che aveva dichiarato che “la Russia ĆØ sempre piĆ¹ preoccupata per il numero crescente di ostentazioniĀ di forza da parte della Nato ai confini della Confederazione”, sembravano un po’ una minaccia, dato che Meshkov aveva concluso che ci potrebbero essere “conseguenza molto serie” per l’Unione Europea e i suoi alleati, torna a distendersi un po’ il clima, dato che all’orizzonte non si vedono nuove minacce.