La premier britannica Theresa May ha confermato che nonostante “il brutale attacco terroristico” le elezioni politiche si terranno regolarmente l’8 giugno. Parlando sugli scalini di Downing Street, appena 12 ore dopo i nuovi attentati, ha aggiunto che c’è stata “davvero troppa tolleranza nei confronti dell’estremismo nel nostro Paese”. I tre attentati degli ultimi tre mesi e i 5 complotti sventati in Gran Bretagna non sono collegati direttamente, ma ispirati, ha continuato, dalla stessa “ideologia diabolica dell’estremismo islamista”.
Le cose devono cambiare
“Non possiamo e non dobbiamo far finta che le cose possano continuare come sono, le cose devono cambiare e devono cambiare in quattro modi importanti”. Quattro le linee direttrici individuate: sconfiggere l’ideologia islamista per far capire che i valori occidentali sono “superiori”, mettere fine allo “spazio sicuro” offerto i terroristi della rete on-line, continuare l’azione militare contro l’Isis in Iraq e in Siria, garantire pene detentive più lunghe. Il discorso, dai toni più duri che nel passato, segna una svolta. La premier non aveva fatto alcuna menzione dell’estremismo islamico quando aveva parlato al Paese, sempre sugli scalini di Downing Street, dopo la strage di Manchester; non aveva neppure sottolineato, come spesso fatto in precedenza, che l’ideologia estremista islamista è una perversione dell’Islam. Stavolta, prima ancora che Scotland Yard riveli l’identità dei tre attentatori, la premier ha preannunciato che saranno riviste le leggi anti-terrorismo, proprio perché è cambiata la strategia jihadista; e ha aggiunto che il governo deve raddoppiare lo sforzo per impedire la radicalizzazione.
La perversione dell’Islam
“Pur se questi attentati non sono collegati da una rete comune, sono collegati ugualmente perché tenuti insieme dalla stessa diabolica ideologia dell’estremismo islamico che predica l’odio, semina divisione, promuove il settarismo – ha aggiunto – Un’ideologia che sostiene che i valori occidentali di libertà, democrazia e diritti umani sono incompatibili con la religione dell’Islam, un’ideologia che è una perversione dell’Islam e una perversione della verità. Sconfiggere questa ideologia e’ una delle grandi sfide del nostro tempo”.
Web zona franca
May si è impegnata a lavorare con i governi alleati per indurre le aziende di internet a fare di più: “Non possiamo permettere che questa ideologia abbia lo spazio sicuro di cui ha bisogno per riprodursi. Eppure è proprio questo ciò che è internet, e che forniscono le grandi aziende di internet. Dobbiamo lavorare con i governi democratici alleati per raggiungere accordi che regolino il cyber-spazio in modo da evitare il diffondersi dell’estremismo e la pianificazione degli attentati”. May aveva già sollevato con forza il tema al G7 di Taormina. Il ministro dell’Interno, Amber Rudd, ha anticipato che il governo vuole chiedere alle aziende che consentano l’accesso dei servizi segreti ai messaggi criptati.
La premier si è poi recata in forma privata a visitare alcune delle persone ferite ricoverate al Kings College Hospital della capitale. Lo hanno confermato fonti dell’ospedale.
I pozzi della tolleranza si svuotano
Non meno duro il messaggio del ministro degli Esteri Boris Johnson, postato su Facebook: “A tutti coloro che simpatizzano, incoraggiano, aiutano questi assassini, diciamo: il vostro tempo è finito. Vogliono spaventarci, sperano di dividere la nostra società, vogliono cambiare il nostro modo di vivere. Ma noi non glielo permetteremo – scrive – I pozzi della tolleranza si stano svuotando, non gli permetteremo di disturbare la nostra vita o la nostra democrazia”. La risposta del popolo britannico, conclude Johnson, “sarà quella di continuare la propria vita come sempre, per quanto possibile, in uno spirito di sfida totale. E questa sarà la migliore risposta”.