“La Corea del Nord ĆØ pronta ad andare alla guerra se gli Stati Uniti lo sceglieranno”. Il viceministro degli Esteri di Pyongyang, Han Ryol, replica cosƬ alle minacce di raid contro il regime di Kim Jong Un arrivate da Donald Trump.
Pronti allo scontro
L’esponente del governo nordcoreano, intervistato dall’Associated Press, accusa il presidente Usa di aver creatoĀ un “circolo vizioso” di tensioni nella penisola coreana, e chiarisceĀ che di fronte a un attacco preventivo americano Pyongyang “non terrĆ le braccia incrociate” e che il prossimo test nucleare sarĆ condotto quando il quartier generale supremo nordcoreano lo riterrĆ piĆ¹ opportuno. Han punta poi il dito contro le “manovre militari spericolate” degli Usa e possibili “attacchi preventivi”, avvertendo che Pyongyang “ha un potente deterrente nucleare“. Per il viceministro degli Esteri nordcoreano la politica di Trump ĆØ “piĆ¹ aggressiva” di quella di Barack Obama. “Abbiamo fatto un confronto con le precedenti amministrazioni americane e la conclusione ĆØ che questa ĆØ piĆ¹ violenta e aggressiva” verso la Corea del Nord. Trump, aggiunge, “provoca in continuazione, non ĆØ la Repubblica Popolare di Corea ma gli Usa che creano guai”.
Venti di guerra
A provocare la reazione diĀ Pyongyang sono le voci provenienti da oltre oceano, che parlano di un’amministrazione americana pronta a colpire con raid preventivi in caso di nuovi test nucleari che possano essere letti come una minaccia agli alleati del Pacifico, dalla Corea del Sud al Giappone, o agli stessi Stati Uniti. Stando a quanto riferito alla Nbc da alcuni fonti dell’intelligence la macchina militare stelle e strisce sarebbe in movimento e in attesa di un segnale dal Commander in chief. Per questo sarebbero stateĀ posizionato due cacciatorpediniere con missili Tomahawk non lontano dalla penisola coreana. Il Pentagono, interpellato su queste voci, ha preferito non commentare.
Pyongyang ha avvertito che un “grande evento” ĆØ vicino, spingendo l’intelligence a temere un test nucleare. Un evento di rilievo si ĆØ giĆ tenuto nella capitale nordcoreana alla presenza di Kim Jong-un, che ha inaugurato uno dei maggiori progetti abitativi del Paese, mostrando come la Corea del Nord nonostante le sanzioni continui a crescere.