Disciplina, rigore, austerità. La cancelliera si dice “fiera” dei risultati budgetari tedeschi e dopo il gelido congratularsi, non si lascia scappare ulteriori “tenerezze”: torna a ribadire, di fronte al Bundestag, la necessità di continuare “sulla strada delle riforme e dell’inflessibilità”, sottolineando che “la Commissione europea fa bene a fare pressione per questo obiettivo, ed ha il massimo sostegno della Germania”.
Ma la politica di rigore non deve valere solo per Berlino, che oggi s’è classificata prima della classe. Merkel è chiara, categorica: che l’austerità prosegua per tutti. Perché nonostante i piccoli successi delle ultime riforme, la situazione è ancora fragile e si prospetta una strada da percorrere non breve: “Non allentiamo la tensione – è il monito – per raggiungere i nostri obiettivi è ancora necessaria una stretta disciplina della spesa, per la Germania e per il resto dell’Europa”. E vista la bassa fiducia della premier nei confronti dei suoi omologhi Membri dell’Unione – con particolare riferimento a Francia ed Italia – è fondamentale che gli Stati “non riprendano le cattive abitudini, che operino nelle riforme strutturali”, come diktat impone.
Sulla questione ucraina, poi, è giunta dalla Germania l’ultima raccomandazione per Mosca: se i “famosi” 12 punti pro-tregua saranno rispettati, Putin avrà la possibilità di risparmiare nelle ulteriori restrizioni. Tuttavia, conclude Merkel, “vista la situazione, noi siamo a favore del fatto che si arrivi presto a una pubblicazione delle sanzioni”.