La May, nonostante la terza sconfitta di ieri ai Comuni, non molla. Infatti, secondo alcune fonti di Downing Street citate dai media, la premier Tory starebbe pensando a un quarto voto. La riduzione dello scarto nella sconfitta, dai 203 voti di gennaio ai 58 di ieri, fa pensare alle fonti che si sta andando nella direzione giusta. Questo nonostante l'offerta dell'Ue di rinvio all'uscita al 22 maggio sia ormai decaduta e a Londra resti tempo solo fino al 12 aprile per prendere una decisione.
Il piano del governo
Secondo le fonti di Downing Street, il piano del governo sarebbe ora quello di provare a far resuscitare l'accordo riproponendolo la settimana prossima a Westmister in un ballottaggio con il piano B alternativo d'iniziativa parlamentare che dovesse emergere dalla nuova sessione di “voti indicativi” dell'aula di lunedì. “E' probabile che Theresa May ci voglia riprovare – afferma Laura Kuenssberg, political editor della Bbc – Ma è una decisione presa nel bunker mentre il cerchio si stringe”.
Khan: “Secondo referendum per rompere lo stallo”
“Il piano Brexit di Theresa May è un disastro, è destinato a fallire e anche stavolta la maggioranza è contro. Ora, la prossima settimana i parlamentari voteranno i piani alternativi per la Brexit, e già in quelli della settimana scorsa l'opzione secondo referendum ha perso di poco. Anzi è risultata la mozione più popolare. Molti deputati hanno già cambiato idea, lo stesso hanno fatto membri del governo May: perché i cittadini non avrebbero potuto cambiare la propria idea? E' quanto ha detto, intervistato da Repubblica, il sindaco di Londra Sadiq Khan. “Se il Parlamento non riesce a sbrogliare la matassa, deve toccare al popolo, dunque a nuove elezioni generali, oppure, come spero, a un altro referendum, a scelta tripla: piano May, piano alternativo votato dalla Camera dei Comuni o restare in Ue. E se si andasse verso il No Deal, il governo ha la possibilità di revocare l'articolo 50, cioé annullare la Brexit”.