La Libia ha chiesto alle Nazioni Unite di rimuovere l’embargo sulle armi, in vigore dal 2011, per permettere all’esercito di fronteggiare la minacciaĀ jihadista.Ā Ad avanzare la richiesta ĆØ il ministro degli Esteri sostenuto dall’Egitto, questione che rientrerebbe nella risoluzioneĀ presentata dalla Giordania al Consiglio di Sicurezza.
Mohammed al-Dairi in occasione della riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza a New York, ha sottolineato che le autoritĆ libiche non chiedono un intervento militare straniero, ma che la comunitĆ internazionale “ha il dovere giuridico e morale di dare sostegno urgente” al Paese. “Se non riusciremo ad avere armi – ha continuato il ministro – questo puĆ² solo fare il gioco degli estremisti. La Libia necessita di una posizione decisa da parte della comunitĆ internazionale, perchĆ© possa aiutarci ad addestrare il nostro esercito; questo passa solo attraverso la rimozione dell’embargo alle armi, in modo che il nostro esercito possa ricevere materiale e armamenti per fronteggiare il terrorismo che avanza”.
L’Italia intanto si ĆØ detta pronta ad assumere un ruolo guida nella cornice dell’iniziativa dell’Onu, lo rivela il rappresentante italiano alle Nazioni Unite Sebastiano Cardi, in riferimento al progressivo deterioramento delle condizioni politiche in Libia. Gentiloni, come giĆ annunciato mercoledƬ, ha riferito che il Paese punta ad una soluzione politica. Il presidente americano Obama assicura che ci vorrĆ tempo, ma la minaccia dell’Isis verrĆ eliminata. E mentre i capi di Stato continuano a discutere sulle modalitĆ di intervento nel caos libico, i media riferiscono di almeno 30 tunisini rapiti da vari gruppi terroristici in Libia.