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La Grecia incassa il sì dell’Eurogruppo sull’estensione del sostegno

Nella notte è arrivata la lista delle riforme chiesta dall’Eurogruppo al governo greco, “appena in tempo”. I ministri delle Finanze della zona con la moneta unica l’hanno accolta politivamente nel corso di una conferenza, per Atene si aprono così altri quattro mesi di sostegno internazionale. Serviranno nel frattempo i via libera dei Parlamentari nazionali, per l’estensione ufficiale del programma. Nella lettera sono contenute le linee guida per le riforme da affrontare nei prossimi mesi, ma non le cifre e gli intenti. Comunque il testo è stato vagliato dall’Eurogruppo, oltre che dalla Fmi e Bce che compongono la Troika.

L’evoluzione positiva piace intanto ai mercati, con la Borsa di Atene in netta ripresa e lo spread tra i titoli greci e tedeschi in calo, mentre gli altri listini Ue restano guardinghi. Il comunicato con l’approvazione è stato diffuso poi dall’Eurogruppo, tuttavia i ministri delle Finanze dell’eurozona tendono a precisare che “chiediamo alle autorità greche di sviluppare ulteriormente e ampliare l’elenco delle misure della riforma, in stretto coordinamento con le istituzioni”, per poter consentire una rapida e positiva conclusione della revisione. L’eurogruppo sottolinea inoltre che un ulteriore esame da parte delle istituzioni al piano di riforme avverrà “al più tardi entro fine aprile”, l’Europa resta dunque in attesa della definizione completa di un nuovo piano riforma.

Non tutte le istituzioni, infatti, sono convinte in toto, qualche riserva sul testo viene messa in evidenza da Christine Lagarde, a capo del Fmi, dice che la lettera ricevuta è “un valido punto di partenza”, ma “in vari settori” mancano rassicurazioni sulle riforme previste dal Memorandum, in particolare Iva, pensioni e continuazione delle liberalizzazioni, privatizzazioni e riforma del lavoro. La Bce di Mario Draghi usa toni simili, confermando che il testo è una buona base, ma il poco tempo a disposizione ha portato ad alcune lacune sulle proposte, insomma mancano di “punti concreti”. Nota inoltre che gli impegni della Grecia “differiscono dall’attuale programma in una serie di aree”, quindi la Bce sottolinea che dovrà verificare man mano nel corso della loro attuazione. Più positivi invece i commenti dal mondo politico, in primis Hollande, che nel corso della conferenza stampa congiunta a Parigi con il premier Matto Renzi, affeerma che “quello che è stato trovato è un buon compromesso” tra ciò che ha espresso il popolo greco e “le regole che la zona euro deve assicurare”. Via libera anche dalla Germania di Angela Merkel, che si è espressa a favore del prolungamento di 4 mesi del programma durante un incontro dei deputati dell’Unione di Cdu/Csu, nel corso del quale ha spiegato che Tsipras è “tornato piano piano alla realtà”.

In ogni caso, il comunicato Ue fa la sintesi delle posizioni dei vari organismi coinvolti dicendo che anche Fmi e Bce “hanno fornito una loro prima valutazione e considerano la lista delle misure essere sufficientemente completa per costituire un valido punto di partenza per una conclusione positiva della verifica” del programma di aiuti che scade il 28 febbraio, cui si lega l’esborso di una ‘tranche’ finale di 7 miliardi di euro. I ministri Ue chiedono quindi “alle autorità greche di sviluppare ulteriormente e ampliare l’elenco delle misure di riforma”.

Il piano di Atene, comunque, prevede un programma di 14 punti diviso in 4 sezioni, ha avuto premura di riprendere alcune iniziative di Syriza della campagna elettorale sulla lotta alla povertà, ma con toni ammorbiditi per i partner Ue. Sul fronte delle entrate, la promessa è combattere l’evasione fiscale, i traffici di contrabbando, per riuscire a recuperare circa 7 miliardi, grazie anche all’inserimento di una nuova imposta per i più ricchi. Per quanto riguarda la crisi umanitaria, le misure prese riguardano buoni pasto, energia e sanità per i poveri, con una possibile estensione dello schema pilota di salario minimo, e il Governo specifica che “la lotta alla crisi umanitaria non avrà effetti negativi per il bilancio”. Sul mercato del lavoro il governo di Atene si impegna a consultare le parti sociali, sviluppare il regime attuale di sostegno temporaneo alla disoccupazione “se lo spazio di bilancio lo permette”

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