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La “Grande muraglia” dell’Arabia Saudita

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Mille chilometri di muraglia costruita lungo il confine Nord dell’Arabia Saudita per difendere il regno da infiltrati clandestini, contrabbandieri e combattenti dello Stato islamico. La barriera separerà il territorio settentrionale del Paese dalla zona dell’Iraq che è sotto il dominio del Califfato.

I radicali iracheni, che condividono lo stesso stile religioso fondamentalista con l’Arabia saudita wahabita, accusano questi ultimi di aver tradito l’Islam in nome della corruzione e della collaborazione con l’occidente. L’idea di una frontiera murata nacque già nel 2006, durante i momenti più violenti della guerra civile in Iraq. I lavori hanno avuto inizio a settembre 2014 in seguito all’avanzamento dei guerriglieri dell’Isis che hanno conquistato ampie fasce del territorio confinante con il Paese.

Il progetto inoltre comprende 5 livelli di difesa dotati di trincee, torri di avvistamento, telecamere per la visione notturna e 50 radar. Non è la prima volta che il Regno si cimenta in costruzioni simili, infatti già al confine con lo Yemen venne costruita una barriera per proteggere il Paese dai militanti di al-Qaeda. Ciò che sorprende di questo tentativo di isolarsi dai suoi vicini arabi e islamici, è il fatto che l’Arabia sia custode dei due luoghi santi più importanti dell’Islam, Mecca e Medina, meta di pellegrinaggi annuali per tutti i musulmani del mondo.

I rapporti tra i due Paesi sono diventati molto tesi da quando Riyadh ha accusato Nouri al-Maliki, il primo ministro iracheno, di aver permesso l’ascesa dello Stato islamico emarginando la minoranza araba sunnita.

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