โLa Giordania รจ pronta a offrire tutti i mezzi militari a sua disposizione per aiutare lโIraq a combattere lo Stato Islamicoโ, lo ha fatto sapere il ministro della Difesa iracheno Khaled al-Obeidi allโemittente televisiva โal Arabiyaโ dopo un incontro con il capo dellโesercito di Amman, Mohammed al Zaben Meshaal, il quale ha precisato che โil coordinamento tra i due paesi sarร ad alto livello per combattere il terrorismoโ.
Nei giorni scorsi il governo di Amman ha ordinato di collocare lungo il confine iracheno migliaia di militari. Eโ la dimostrazione di come il re Abdallah abbia deciso di rispondere alle forze dellโIsis che il 3 febbraio hanno diffuso sul web il video dove veniva mostrata la tragica morte del pilota Muadh al Kassasbe, investito dalle fiamme nella sua cella. โEโ unโorganizzazione terroristica che non sta combattendo soltanto contro di noi, ma anche contro lโislam e i suoi sacri valoriโ รจ stato il commento del sovrano. Intanto gli iracheni continuano il loro addestramento formati da esperti di 10 Paesi diversi: Usa, Spagna, Australia, Danimarca, Brasile, Portogallo, Nuova Zelanda, Germania, Olanda e Italia.
La strategia militare con cui lโesercito dellโIraq viene preparato prevede una nuova logica nei combattimenti: casa per casa, imparando la gestione di ordigni improvvisati, intercettazione di trappole e difesa dai cecchini. Il tutto in un contesto densamente popolato di civili, in cui vicoli stretti e fitte reti di cavi elettrici tra muro e muro impediscono manovre con mezzi pesanti, come i carri armati. โLa differenza che cโรจ tra una guerra in campo aperto e quella in un contesto urbano รจ come quella che cโรจ tra il giorno e la notte โ ha spiegato Nate Freier, ricercatore americano dellโArmy War College โ soprattutto perchรฉ parliamo di scontri a distanza ravvicinata, dove le minacce sono dietro lโangolo e non sai dove siano finchรฉ non ce le hai di fronteโ.