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La Francia e il razzismo nell'era del web

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Il controllo sui contenuti pubblicati online è al centro del piano triennale varato dal governo francese per contrastare razzismo e antisemitismo

Odio sul web

Contro l'odio nell'era di internet, la legge francese sarà modificata per “rafforzare gli obblighi di rilevazione, segnalazione, rimozione e prevenzione dei contenuti illeciti” ha annunciato il premier Edouard Philippe, intervenuto nella sede del Museo nazionale della storia dell'immigrazione a Parigi. All'inizio del mese il presidente Emmanuel Macron aveva denunciato “i contenuti razzisti, antisemiti e di incitamento all'odio che come fiumi di fango invadono i social e il web”. Lo studio delle modifiche legislative da operare è affidato all'insegnante franco-algerino Karim Amellal, alla parlamentare di “La Republique en marche” Laetitia Avia e al vicepresidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche in Francia, Gil Taieb. Le autorità francesi prevedono di introdurre multe salate, come già accade in Germania, contro quei siti che non ritirano le pubblicazioni incriminate entro 24 ore, la chiusura degli account che diffondono in modo massiccio e ripetuti messaggi di odio, più inchieste sotto pseudonimo.

Le altre misure

Il piano contempla anche una serie di misure educative per avviare attività di prevenzione e formazione nella pubblica istruzione, per sostenere gli insegnanti confrontati a situazioni conflittuali e finanziare ricerche universitarie sul razzismo e l'antisemitismo. Sul versante giuridico, a partire da settembre 2018 verrà creata una rete di investigatori e magistrati formati in modo specifico nella lotta all'odio razzista. Le vittime potranno sporgere denuncia direttamente on-line e fornire da sole il possibile motivo razzista o antisemita alla base dell'aggressione subita, come in Gran-Bretagna. Per aumentare l'efficacia dei provvedimenti su scala nazionale, verranno definiti 50 piani territoriali di lotta al razzismo e alle discriminazioni, coinvolgendo le amministrazioni locali, la società civile, il mondo dello sport, della cultura e della comunicazione. Infine un apposito sito di informazione e aiuto alle vittime di atti xenofobi verrà messo in rete.

Il precedente

Il piano annunciato oggi da Philippe è il secondo del genere varato in Francia, dopo quello lanciato in seguito agli attentati di gennaio 2015, seguiti da un'ondata di atti antisemiti e anti-musulmani. Il governo ha precisato che la sua attuazione sarà monitorata dalla Commissione nazionale consultiva dei diritti dell'uomo e da missioni di ispettorato dello Stato, con un primo bilancio a 18 mesi dal lancio.

Luana Pollini: