Dopo aver letto il comunicato, che conteneva anche qualche passaggio dal Corano, il portavoce dei Sotloff si è rivolto ai numerosi giornalisti in attesa davanti alla loro abitazione di Miami. “Oggi, siamo addolorati. Questa settimana piangiamo. Ma emergeremo da questo calvario, non permetteremo ai nostri nemici di tenerci in ostaggio con la sola arma che hanno in loro possesso: la paura. Non dimenticheremo”. “Steven non era un eroe, voleva solo dare una voce a coloro che non l’avevano”, ha detto Barfi, che era anche amico intimo di Steven, i cui articoli sono stati pubblicati da Time e Foreign Policy.
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