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La Cina rassicura May

Dopo la Brexit i rapporti fra Cina e Regno Unito “non cambieranno“, pur dovendosi adattare alle nuove condizioni. Nel suo viaggio istituzionale nel Paese asiatico, Theresa May sta avendo le risposte che si aspettava sulle prospettive successive al 2019, quando Londra divorzierà ufficialmente dall'Unione europea

Accordi

Il viaggio della premier britannica è iniziato da Wuhan dove ha siglato accordi da 550 milioni di sterline (625 milioni di euro) nel settore dell'educazione. In totale, dalla missione, è prevista la sottoscrizione di intese per nove miliardi di sterline (10,2 miliardi di euro) che sancirebbero “l'era dorata” di buoni rapporti tra Pechino e Londra apertasi nell'ottobre 2015, con la visita in Gran Bretagna del presidente cinese, Xi Jinping, accolto all'epoca dal predecessore di May, David Cameron, oggi a capo di un fondo congiunto sino-britannico da un miliardo di dollari per lo sviluppo di progetti legati all'iniziativa di connessione infrastrutturale tra Asia ed Europa Belt and Road.

Rapporti commerciali

Già prima dell'atterraggio, May aveva sottolineato con i giornalisti a bordo del Royal Air Force, l'intenzione di approfondire i legami commerciali con la Cina, magari con un accordo di libero scambio. “La Cina è un Paese con cui vogliamo fare un accordo commerciale”, ha detto May, “ma nel frattempo possiamo fare anche di più, per quanto riguarda le potenziali barriere al commercio e l'apertura di mercati per assicurare che le aziende britanniche siano in grado di fare buoni scambi in Cina”. 

L'incontro

Le relazioni economiche, in una prospettiva post-Brexit, sono dunque al centro della visita di May a Pechino. “Siamo determinati ad approfondire ulteriormente le relazioni commerciali e siamo ambiziosi per quelle che saranno le nostre relazioni future”, ha sottolineato la premier nella conferenza stampa congiunta con l'omologo cinese, Li Keqiang, che l'ha accolta a Pechino. In attesa degli sviluppi legati all'uscita della Gran Bretagna dall'Ue, Li ha voluto assicurare che “terremo valutazioni e discussioni sui nostri legami per fare progredire la nostra relazione economica e commerciale”.

Prima volta

La visita in Cina di May, che domani incontrerà Xi è la prima da quando ha assunto l'incarico di primo ministro, nel luglio 2016. Alla vigilia della partenza, May aveva lanciato messaggi a Pechino su alcuni temi sensibili, come il rispetto della proprietà intellettuale e la sovrapproduzione di acciaio da parte della Cina che danneggia le imprese britanniche. Dubbi erano emersi anche sul progetto più caro al presidente cinese, l'iniziativa Belt and Road di connessione infrastrutturale tra Asia ed Europa, che May vorrebbe che seguisse “standard internazionali” nonostante il potenziale che l'iniziativa ha per gli investimenti e le opportunità di business fuori dalla Cina. In agenda, nell'incontro di domani con Xi, anche il tema di Hong Kong, che venti anni dopo il passaggio alla Cina subisce “crescenti minacce alle libertà fondamentali, ai diritti umani e all'autonomia” del territorio, secondo quanto ha scritto in una lettera indirizzata alla stessa May Chris Patten, l'ultimo governatore dell'ex colonia britannica, prima della partenza per la Cina.

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