Categories: Esteri

La Cina ai suoi giovani: “Rischi per chi studia negli Usa”

Logo Interris - La Cina ai suoi giovani: "Rischi per chi studia negli Usa"

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: La Cina ai suoi giovani: "Rischi per chi studia negli Usa"

Pechino mette in guardia i propri studenti dalla possibilità di recarsi negli Stati Uniti per motivi di studio.

Il comunicato

In una nota il locale ministero dell'Istruzione ha fatto sapere che diversi studenti hanno riscontrato problemi con i visti, per la loro durata e per i sempre più frequenti casi di rifiuto. “Ciò – prosegue il comunicato – ha influito sugli studenti cinesi che studiano o stanno completando i proprio studi” in terra americana. Il dicastero ha poi ricordato “che occorre fare un'attenta valutazione dei rischi prima di recarsi all'estero per formarsi, è necessario migliorare la propria consapevolezza, in modo da essere pronti a ogni scenario”. 

La situazione

Il portavoce del ministero Xu Mei ha, in ogni caso, fatto sapere che nonostanti le tensioni commerciali con Washington sinora “la situazione generale” dei talenti cinesi negli Usa “è rimasta stabile” e che gli istituti scolastici di istruzione superiore hanno continuato ad accogliere gli studenti e a cooperare con Pechino. 

Giro d'affari

La posta in gioco è rappresentata dal giro d'affari di 14 miliardi di dollari – la maggior parte costituito dalle tasse pagate – generato ogni anno dai circa 360mila studenti cinesi negli Usa. Secondo l'editorialista del Global Times Hu Xijin esiste un collegamento fra l'avvertimento, le recenti discriminazioni subite da alcuni giovani cinesi e la guerra commericale con gli Stati Uniti. 

Tensioni

Nell'ultimo anno le relazioni sino-americane sono drasticamente peggiorate a causa dei dazi, delle sanzioni imposte dal governo americano nei confronti del gigante dell'hi-tech cinese Huawei, delle tensioni legati alla disputa sul Mar Cinese orientale e del sostegno di Washington a Taiwan, che Pechino considera una sua colonia, in omaggio al principio dell'”Unica Cina“. 

 

L.l.m: