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La Camera contro Trump: risoluzione per i tweet offensivi

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Nell'era contemporanea, è bene ricordarlo, il web è forse l'arma più potente e, per come riesce a relazionarsi con la quotidianità della gente, riesce allo stesso modo creare problemi. E' quanto è accaduto al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che dopo le esternazioni poco cordiali nei confronti delle deputate dem Alexandria Ocasio-Cortez, Rashida Tlaib, Ayanna Pressley e Ilhan Omar, quattro donne e tutte di radici etniche diverse, rischia di ritrovarsi con una brutta gatta da pelare. La Camera dei Rappresentanti, ha infatti approvato a maggioranza la risoluzione che condanna i commenti razzisti del presidente, voto arrivato al termine di una seduta estremamente controversa, durante la quale la speaker Nancy Pelosi ha infranto il protocollo, definendo a più riprese Trump con l'epiteto di “razzista”, contravvenendo ad alcune regole imposte dalla Camera.

La vicenda

Il regolamento, a ogni modo, non ha fermato l'onda dem. Parole, intenti, offese: un po' tutto il comportamento del Tycoon è finito nel mirino dei democratici di Nancy Pelosi, che hanno duramente stigmatizzato i tweet nei quali il presidente invitava le deputate “a tornare al loro Paese”, incappando in critiche pesantissime da parte delle dirette interessate ma anche, più in generale, da voci interne ed esterne agli Stati Uniti, da Beto O'Rourke a Theresa May e Sadiq Khan. Il tutto mentre chiedeva al Partito repubblicano di difenderlo dalle accuse ricevute. Nel frattempo, comunque, la risoluzione approvata ha fornito un ulteriore incentivo alle quattro dirette interessate a proseguire nella loro politica: come commentato da Ilhan Omar, le parole del presidente sono pesanti per chi “lotta con le conseguenze” di quanto è stato detto, spiegando loro che “li ascoltiamo, li vediamo e noi non permetterò mai a nessuno di dire loro che questo non è il loro paese”.

La seduta

Va detto che, oltre alla risoluzione approvata, la discussione alla Camera è stata decisamente febbrile, con continue interruzioni e sentimenti alterati per via delle frasi pesanti utilizzate da Pelosi contro il presidente. Alla fine si è comunque votato e, più per forma che per altro, uno dei deputati ha avanzato la richiesta di impeachment. Strada perlomeno improbabile ma che, in un contesto come quello vissuto alla Camera, ha assunto anch'esso il suo peso.

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