Quello della ricollocazione dei migranti non è l'unico problema da affrontare nella gestione dell'immigrazione. Occorre, parallelamente, rafforzare Frontex e proteggere le frontiere esterne. Lo ha detto il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz durante una conferenza stampa al prevertice del Partito popolare europeo.
Il nodo frontiere
Il capo del governo di Vienna, facendo riferimento ai Paesi di sbarco, in particolare Italia, Spagna e Grecia, ha detto “che molti Paesi sono preoccupati che il rafforzamento di Frontex significhi un aumento delle registrazioni” di migranti e dunque che ci sia per loro una perdita di sovranità. “Ma se si vuole trovare un accordo bisogna proteggere le frontiere esterne – ha aggiunto – Frontex va rafforzata, dobbiamo appoggiare la proposta del presidente Juncker di aumentare i funzionari dell'Agenzia a 10 mila entro il 2020″.
In mattinata in una intervista al quotidiano Der Standard, Kurz aveva detto che “Italia, Spagna e Grecia sono riluttanti a rendere l'Agenzia europea delle guardie di frontiera una forza che potrebbe schierare la sua forza lavoro alle frontiere dell'Ue, ma l'Austria sosterrà questa proposta al vertice di Salisburgo. Alcuni Paesi membri sono ancora un po 'scettici” sull'estensione del mandato dell'Agenzia europea per la protezione delle frontiere, ma dobbiamo convincerli”.
Migranti e non solo
Il vertice di Salisburgo si apre quindi con la cena dei leader. Il presidente del consiglio Ue, Donald Tusk, riferirà ai leader dei colloqui avuti assieme a Kurz con il presidente egiziano Al Sisi al Cairo e ribadirà l'ipotesi di organizzare un summit Ue-Lega Araba. Al termine della cena la parola passerà a Theresa May che riferirà ai colleghi su Brexit, tema che il Consiglio affronterà domani durante il pranzo nel formato a 27.