Kim Jong-yang è il nuovo presidente dell'Interpol. Il candidato sudcoreano, sostenuto fra gli altri dagli Stati Uniti, ha prevalso su quello russo, il generale Aleksander Prokopchuk, già vicepresidente dell'oganizzazione internazionale di polizia criminale. Kim succede al cinese Meng Hongwei, dimessosi dopo essere stato arrestato dalle autorità del suo Paese nell'ambito di un'inchiesta per corruzione.
Ruolo
Il mandato del neopresidente, che ha già svolto il ruolo di presidente esecutivo, durerà per due anni. La presidenza dell'Interpol ha una portata per lo più onorifica, pur esercitando una certa influenza. Il lavoro quotidiano è portato avanti dal tedesco Jurgen Stock, segretario generale dell'organizzazione.
Fronte anti russo
La candidatura Prokopchuk aveva suscitato la preoccupazione di Usa e Unione europea. Si temeva che, con un russo alla presidenza, Mosca potesse avvalersi dei poteri dell'Interpol, in particolare per perseguire i dissidenti interni. Da lì la lettera di denuncia di un gruppo bipartisan di senatori Usa che ha portato Washington ha sostenere Kim. L'ex premier belga e attuale eurodeputato Guy Verhofstadt aveva paventato la creazione di una “organizzazione parallela” all'Interpol da parte dei “Paesi liberi e democratici” laddove Prokopchuk fosse stato eletto. Mosca, aveva twittato, “ha costantemente abusato dell'Interpol per perseguire gli oppositori politici”. La Russia, da parte sua, ha accusato l'Occidente di indebite ingerenze nell'elezione.
L'ex presidente
Il ruolo di presidente è diventato vacante quando Meng – il cui mandato doveva terminare nel 2020 – è scomparso durante un viaggio in Cina, lo scorso settembre. Dal suo Paese natale aveva poi inviato una lettera nella quale annunciava le proprie dimissioni. A denunciare la scomparsa era stata la moglie dell'ex presidente. Pochi giorni dopo le autorità cinesi hanno comunicato che Meng si trova sotto inchiesta per corruzione.