Il ministro dell’Energia russo, Aleksandr Novak, ha annunciato che l’Ucraina ha inviato 15 milioni di dollari per il pagamento anticipato del gas, sottolineando però che il denaro non è ancora arrivato. A queste condizioni, ha spiegato l’esponente del governo di Mosca, la sospensione della fornitura di Kiev – minacciata da Gazprom e dallo stesso Cremlino – resta “probabile”. La grande società energetica sarebbe stata informata del bonifico ma non ne ha ancora visto traccia sui suoi conti. “I volumi di gas prepagato sono sufficienti fino alla fine della settimana – ha avvertito Novak – se in questi giorni arriva il pagamento, oggi o entro lunedì, verranno consegnati anche i successivi volumi”. La Russia, in ogni caso, ha confermato che parteciperà alla trilaterale che si svolgerà lunedì a Bruxelles per cercare di definire la questione sulle forniture ai separatisti filorussi che incendiano il confino orientale ucraino. “Abbiamo previsto di discutere l’insieme delle questioni concernenti le nostre relazioni a Bruxelles” ha sottolineato il ministro.
La riunione è stata proposta dalla Commissione europea, la quale teme che un inasprimento delle relazioni tra Mosca e Kiev sul tema del gas possa danneggiare le forniture ai paesi Ue, che transitano attraverso l’Ucraina. Kiev ha lamentato l’approvvigionamento da parte delle zone sotto il controllo dei ribelli, dopo che il governo ucraino le aveva lasciate a secco. Ma secondo la Russia il servizio si inserisce nell’ambito del contratto concluso a ottobre tra Gazprom e l’ucraina Naftogaz, raggiunto con la mediazione dell’Ue. Ciò significa che Kiev dovrebbe pagare, cosa che si rifiuta di fare, sostenendo di non avere alcun mezzo per controllare volumi e utilizzo degli stessi. La compagnia ucraina da parte sua non vuole mettere ulteriori soldi per l’acquisto del gas e Mosca, come visto, afferma che, quanto versato da Kiev, è sufficiente a pagare fino alla fine della settimana.
