Sono passati solo due giorni dalla follia omicida che ha colpito il Kenya e i militanti islamici sono tornati a minacciare il Paese. Sembra che quello del campus di Garissa sia solo un primo avvertimento. Gli Shabaab che da anni hanno preso di mira il Kenya per il loro intervento militare in Somalia, hanno dichiarato in un messaggio che le città diventeranno “rosse di sangue” e sarà “un guerra lunga e orribile”.
Nel testo che i terroristi legati ad al-Qaeda hanno inviato all’agenzia Reuters, si legge la denuncia nei confronti dei cittadini del Kenya, colpevoli di eleggere politici che portano avanti una campagna di repressione nei loro confronti, per questo minacciano: “Pagherete con il vostro sangue”.
“Con il permesso di Allah – si legge nella dichiarazione scritta in inglese – non ci fermeremo davanti a niente per vendicare la morte dei nostri fratelli musulmani, fino a quando il vostro governo non fermerà l’oppressione e fino a quando tutte le terre musulmane non saranno state liberate dall’occupazione kenyiota. E, fino ad allora, ci sarà una guerra spaventosa della quale, voi kenyoti, sarete le prime vittime”.
Intanto la Bbc rivela che la polizia ha arrestato proprio questa mattina 5 persone che tentavano di fuggire nella vicina Somalia. E mentre le forze dell’ordine sono impegnate nella ricerca di uno degli attentatori dell’Università, una ragazza di 21 anni che si è salvata fingendosi morta, ha raccontato che l’attacco al Campus è stato ben preparato in quanto gli uomini armati sapevano esattamente dove colpire e come muoversi. “Mi sono coperta con il sangue di una vittima che era al mio fianco – ha detto Helen Titus scampata alla follia omicida -, ci avevano detto che le donne non sarebbero state toccate perché il Corano vieta di ucciderle. Invece le hanno uccise, ne hanno uccise tante”.