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KENYA, A NAIROBI E GARISSA LA MARCIA DEGLI STUDENTI CONTRO GLI SHABAAB

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Sono oltre tremila le persone che hanno marciato nelle piazze di Nairobi e di Garissa per chiedere maggiore sicurezza dopo il massacro nel Campus universitario nel quale hanno perso la vita 148 persone, per la maggior parte cristiani. Alla manifestazione hanno partecipato anche giovani musulmani uniti nella medesima protesta contro la minaccia jihadista degli affiliati di al Qaeda. Un evento che si è svolto senza il controllo della polizia che ancora oggi è alla ricerca degli uomini che hanno organizzato l’attentato.

Nel centro di Garissa sono state almeno 2500 le persone che hanno affollato le strade con striscioni e cartelli al grido di “siamo stanchi degli Shababb” così come anche a Nairobi dove il corteo ha radunato centinaia di giovani nel ricordo delle vittime dell’attacco all’ateneo: “Siamo nel dolore per la morte dei nostri compagni, abbiamo perso il sangue vibrante che avrebbe costruito il Kenya di domani” ha detto una ragazza di 21 anni che studia ingegneria nella città scossa da un’altra strage, quella del centro commerciale di Westgate. I manifestanti hanno assicurato di collaborare con le autorità per scovare gli estremisti che si nascondono nelle loro comunità, ma hanno anche espresso la loro rabbia nei confronti delle forze speciali intervenute con estremo ritardo all’assalto. Questa sera inoltre è prevista una veglia per commemorare il terzo ed ultimo giorno di lutto nazionale.

Intanto gli agenti hanno arrestato un sesto uomo che sembra essere coinvolto nella strage del 2 aprile. Lo si apprende da un documento diffuso dalla polizia in cui viene affermato che tra i sospetti ci sarebbero 6 kenyani e una persona della Tanzania. Al Tribunale è stato chiesto di prolungare di 30 giorni il fermo così da poter approfondire l’inchiesta e “definire i capi di imputazione di cui saranno accusati”.

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