Prosegue il processo di transizione politica nella Repubblica del Kazakistan, processo avviato qualche settimana fa dalle improvvise dimissioni di Nursultan Nazarbaev, presidente del Paese ininterrottamente dal 1991. Nella giornata di ieri, infatti, il Capo di Stato ad interim, Kasym Zhomar Tokaev, si è rivolto alla nazione con un messaggio diramato a reti unificate, annunciando le elezioni anticipate, fissate per il 9 giugno prossimo. La decisione ha sorpreso per tempismo gli addetti ai lavori, ancora una volta presi in contropiede dall'establishment kazako, dimostratosi quanto mai risoluto nel voler cambiare pelle in così poco tempo, dopo tre decadi di “monopolio” targato Nazarbaev. L'attuale capo di Stato Tokaev ha rimarcato l'assoluta necessità di anticipare le elezioni del 2020 per completare il processo politico in atto, dicendosi sicuro di aver intrapreso la strada giusta, aver visitato il Paese e tastato il polso della situazione socio-politica.
Cambiamenti politici
L'annuncio del Presidente in carica è stato seguito da quanto riportato il sito di informazione kazako TengriNews: l'ex Presidente Nazarbaev, in un incontro con il ministro degli esteri, ha ribadito che il Paese si trova in una fase di grossi cambiamenti politici, resisi necessari per preparare al meglio il Kazakistan ai prossimi incontri di importanza massima per le strategie geopolitiche fino ad oggi messe in atto: l'ex Presidente, in particolare, ha menzionato la visita del Presidente della Corea del Sud a Nur-Sultan (così è stata ribattezzata la capitale Astana), nonché la partecipazione al Forum di Pechino dei Paesi aderenti alla Belt and Road initiative (la via della seta) e soprattutto il quinto anniversario della fondazione dell’ Unione Economica Eurasiatica che si terrà proprio nella capitale kazaka prossimamente.