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Kashmir, l’India avverte il Pakistan: “Basta attacchi ingiustificati”

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Dopo aver sostenuto che le violazioni del cessate il fuoco sono “un tentativo del Pakistan per accentuare le tensioni dove non esistono”, il ministro della Difesa indiano Arun Jaitley ha concluso che finché continueranno “non vi potrà essere pace”. Il Pakistan deve sospendere “i bombardamenti e le sparatorie non giustificate” alla frontiera del Kashmir, e se ciò non avverrà l’India “farà diventare insostenibile il costo di questo avventurismo”. Jaitley ha così esortato il Pakistan a mettere fine agli attacchi “ingiustificati” contro le posizioni indiane in Kashmir, dopo giorni di scontri a fuoco e bombardamenti dai due lati della frontiera che sono costati la vita ad almeno 12 civili.

L’avvertimento arriva dopo la morte di quattro persone nel corso di una sparatoria fra truppe indiane e pakistane. Nei combattimenti, in cui sono stati usati anche mortai, sono rimasti feriti 21 civili. Nuova Delhi ha definito l’episodio la peggiore violazione del cessate il fuoco del 2003. “Siamo alle prese con una situazione molto seria al momento”, ha detto Shantmanu, amministratore indiano della zona spiegando che la popolazione che vive vicino al confine è nel panico.

“Non capiamo il motivo per cui gli indiani colpiscano la popolazione civile pakistana”, ha detto il maggiore generale Khan Javed Khan della forza paramilitare pakistana di frontiera. Commenti simili sono arrivati dal lato indiano del confine, in cui i pakistani sono accusati di concentrare la propria ostilità su insediamenti civili.

Sara Sbaffi: