L'accordo sul backstop non si discute. Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, lo ribadirà alla premier britannica, Theresa May, che a breve volerà a Bruxelles per rinegoziare i termini dell'intesa sulla Brexit.
Irlanda
“Siamo completamente d'accordo su Brexit con il primo ministro irlandese – ha detto Juncker nel corso di una conferenza congiunta con Leo Varadkar, premier dell'Eire – la Commissione, io stesso, Michel Barnier abbiamo promesso all'Irlanda che non sarà lasciata sola. Il backstop è necessario per valide ragioni è una garanzia per l'Irlanda e per l'Unione europea. Per questo non accettiamo idea di riaprire le discussioni sull'accordo. Avrò domani il piacere di incontrare il primo ministro May, lei sa che la Commissione non intende riaprire la discussione sul backstop e che questa è la posizione comune dei 27″.
Questione europea
Brexit, ha aggiunto, “non è una questione bilaterale tra la Repubblica d'Irlanda e il Regno Unito, è una questione europea ed è per questo che non possiamo accettare l'idea che l'accordo di ritiro possa essere riaperto, il backstop fa parte dell'accordo di ritiro e non possiamo riaprire la discussione sul backstop. La Commissione non è disposta a riaprire la questione e questo Theresa May lo sa”.
La nota
In una nota congiunta al termine dell'incontro con Vardkar, il presidente della commissione e il primo ministro irlandese hanno ribadito che l'accordo di revoca e la dichiarazione politica su Brexit “sono stati negoziati in buona fede e sono stati approvati da tutti i 27 leader degli Stati membri dell'Unione europea nonché dal governo del Regno Unito”, dunque l'accordo di ritiro è il migliore e l'unico accordo possibile. Non è aperto a una rinegoziazione“. “Il backstop è parte integrante dell'accordo e anche se speriamo che non sia necessario utilizzarlo è una garanzia legale necessaria per proteggere la pace e assicurare che non ci sarà ritorno ad un confine 'hard' nell'Isola d'Irlanda, e per proteggere allo stesso tempo l'integrità del nostro mercato unico e della unione doganale“.