Avviare la fase due della Brexit a ottobre è quasi impossibile, “a meno che non succeda un miracolo”. A dirlo è il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, secondo cui “alla fine di questa settimana” di negoziati tra le delegazioni dell’Ue e del Regno Unito “dico che non ci saranno progressi sufficienti” sulle tre priorità dell’accordo di ritiro del Regno dall’Unione (diritti dei cittadini, accordo finanziario e questione irlandese)
I negoziati con il Regno Unito, secondo il mandato dato a Michel Barnier dai 27, non potranno passare alla seconda fase, quella che riguarda la futura relazione tra Ue e Gran Bretagna, prima che il Consiglio Europeo abbia constatato, all’unanimità dei 27, che nei negoziati sono stati fatti “progressi sufficienti” sulle tre priorità.
Ieri Barnier ha detto che, malgrado qualche passo avanti sia stato fatto su alcune materie, si è ancora “lontani” dall’aver fatto “progressi sufficienti”, aggiungendo che potrebbero occorrere “settimane“, se non “mesi“. La prossima riunione del Consiglio Europeo sarà il 19 e 20 ottobre; quella successiva il 14 e 15 dicembre.
La premier britannica Theresa May, al suo arrivo a Tallinn per il Digital Summit ha assicurato che, nonostante la prossima uscita dalla Ue, il Regno Unito resta impegnato “incondizionatamente” nella difesa dell’Europa. Alle truppe britanniche di stanza in Estonia nell’ambito della missione Nato per proteggere i confini dello Stato baltico, May ha sottolineato che bisogna essere pronti a rispondere ad ogni minaccia della vicina Russia in modo “chiaro e inequivocabile“.
Sono, intanto, raddoppiate le richieste di cittadinanza ai Paesi Ue da parte dei britannici. Il dato emerge da una ricerca condotta dalla Bbc, secondo cui sono decine di migliaia i sudditi di Sua Maestà che hanno scelto questa soluzione per “restare” in Europa. Non c’è un numero complessivo dei richiedenti ma fra gli Stati più “gettonati” c’è l’Irlanda, dove le domande sono passate dalle 25 mila del 2015-16 alle 64 mila del 2016-17, la Spagna, da 2300 a 4500, e la Svezia da 960 a 2mila. La Bbc ricorda anche il caso recente dell’attore Colin Firth, che ha ottenuto la cittadinanza italiana mantenendo anche quella britannica.