Fine della corsa elettorale per l'attivista Joshua Wong che non potrà correre alle elezioni distrettuali di Hong Kong del prossimo 24 novembre: l'ex leader del movimento degli ombrelli del 2014 (e tra gli attivisti più in vista delle proteste che da quasi 5 mesi stanno scuotendo la città) è stato squalificato perché la candidatura non rispetta i requisiti delle leggi elettorali.
La candidatura
Wong aveva annunciato la propria candidatura alla fine dello scorso settembre. Con lo slogan “Per la nostra casa, per la nostra Patria”, Wong puntava a farsi eleggere come consigliere nel quartiere di South Horizons, quello dove è cresciuto. Il voto nei distretti è l’unico pienamente democratico a Hong Kong. Il governo ha spiegato che difesa o promozione dell'autodeterminazione dell'ex colonia sono contrarie al requisito secondo cui un candidato deve sostenere la Basic Law (Costituzione locale) e esprimere lealtà a Hong Kong. In queste settimane, spiega Repubblica.it, processo di valutazione della sua candidatura aveva vissuto ritardi sospetti: per esempio, a pochi giorni dalla scadenza, la funzionaria incaricata aveva chiesto una aspettativa illimitata per malattia e così il governo l'aveva dovuta sostituire all'ultimo minuto con una nuova, Laura Liang Aron. Questi oggi ha deciso di respingere la candidatura di Wong perché la candidatura non rispetta i requisiti delle leggi elettorali, unico “squalificato” tra gli oltre mille candidati, ritenendo la sua nuova posizione non credibile. In una nota, senza citarlo per nome, il governo spiega che il candidato escluso “potrebbe non rispettare i requisiti delle leggi elettorali, visto che promuovere l’auto determinazione è contrario alla dichiarazione richiesta ai candidati di sostenere la Basic Law”. In un tweet Wong ha risposto che questa decisione “prova come Pechino manipoli l’elezione attraverso la censura e il controllo”.